DIOCESI – Domenica 29 settembre il Gruppo Orchidea riprenderà gli incontri mensili del percorso di approfondimento della relazione con Dio, con se stessi e con gli altri per le persone che vivono in situazione di separazione, di divorzio o di nuova unione.
L’incontro si terrà dalle 15,45 alle 18,00, presso il monastero Santa Speranza delle suore clarisse. A partire da novembre gli incontri si svolgeranno ogni prima domenica del mese alla luce si quanto Papa Francesco ha scritto nella Amoris Laetitia: “La logica dell’integrazione è la chiave del loro accompagnamento pastorale, perché non soltanto sappiano che appartengono al Corpo di Cristo che è la Chiesa, ma ne possano avere una gioiosa e feconda esperienza”. Per conoscere meglio questa iniziativa abbiamo intervistato i coniugi Marco e Anelide Mori e Piero e Patrizia Censori.
Da quanto tempo si tiene questa iniziativa nella nostra diocesi?
Il Gruppo Orchidea tiene questa serie di incontri da cinque anni e fa seguito a quanto indicato dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia. In particolare abbiamo cominciato dopo che l’Ufficio Regionale organizzò nel 2014 tre week-end di formazione a Colle Ameno dove si affrontarono i problemi delle famiglie sotto l’aspetto biblico, antropologico e pastorale.
Quante persone hanno partecipato l’anno scorso?
L’anno scorso i nostri incontri hanno visto la presenza di un minimo di 15 e massimo di 20 persone le quali si sono aggregate al Gruppo Orchidea attraverso il passaparola o perché avevano letto le locandine che abbiamo affisso nelle parrocchie o perché hanno appreso la notizia dall’Ancora On Line.
Qual è il percorso proposto?
Quello che il Gruppo Orchidea propone è un percorso spirituale di confronto con la Parola di Dio. Per problematiche di altra natura indirizziamo e accompagniamo chi ne ha bisogno, ad esempio, verso il consultorio per consulenze di tipo legale o psicologico. Pertanto quest’anno useremo come traccia del nostro cammino il volume Giona e lo scandalo della tenerezza di Dio di Rosalba Manes e Marzia Rogante. Uno degli incontri è tenuto dal nostro vescovo Carlo che tiene una meditazione.
C’è qualche nucleo familiare che a seguito di questa iniziativa si è ricomposto?
In un caso c’è stata la ricostituzione del nucleo familiare. Non mancano storie di perdono e di riavvicinamento. Ci sono poi tutte quelle situazioni nelle quali le ferite sono aperte e per le quali ci proponiamo di essere prossimi in modo umano e cristiano.
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