“È riconosciuto in tutto il mondo che le ricchezze naturali e culturali nei territori indigeni preservano l’equilibrio ambientale dell’intero pianeta”. Perciò, l’affermazione di Bolsonaro “è falsa in relazione alle popolazioni indigene, contiene dati inesistenti e inesatti, che dimostrano la caratteristica stessa di questo Governo, considerato da tutti i popoli amazzonici come un male”. Le ricchezze delle popolazioni indigene “non possono essere cancellate dal governo Bolsonaro, né possono essere negoziate”. Il ruolo fondamentale “del rappresentante del Paese è quello di governare per l’inclusione di tutti coloro che vivono al suo interno, con la responsabilità di garantirne i diritti fondamentali e sacri per la vita e per il territorio”.
Concludono le organizzazioni indigene: “In seguito alla dichiarazione nel più alto consesso delle Nazioni Unite e per le minacce e atti concreti contro la vita delle popolazioni indigene brasiliane, ripudiamo completamente la sua posizione e chiediamo di applicare sanzioni al Governo brasiliano, per aver minacciato la vita dell’umanità e delle popolazioni indigene originarie del Brasile e dell’Amazzonia”.