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Brasile: organizzazioni indigene contro Bolsonaro

Ventitré organizzazioni indigene del Brasile e particolarmente del territorio amazzonico, tra le quali il Coordinamento delle organizzazioni indigene dell’Amazzonia brasiliana (Coiab), in un comunicato reagiscono alle parole pronunciate all’Assemblea Onu sul clima di New York dal presidente del Brasile Jair Bolsonaro, il quale ha affermato che l’Amazzonia non è “patrimonio dell’umanità”. La nota esprime “veemente ripudio” per le parole di Bolsonaro.
“È riconosciuto in tutto il mondo che le ricchezze naturali e culturali nei territori indigeni preservano l’equilibrio ambientale dell’intero pianeta”. Perciò, l’affermazione di Bolsonaro “è falsa in relazione alle popolazioni indigene, contiene dati inesistenti e inesatti, che dimostrano la caratteristica stessa di questo Governo, considerato da tutti i popoli amazzonici come un male”. Le ricchezze delle popolazioni indigene “non possono essere cancellate dal governo Bolsonaro, né possono essere negoziate”. Il ruolo fondamentale “del rappresentante del Paese è quello di governare per l’inclusione di tutti coloro che vivono al suo interno, con la responsabilità di garantirne i diritti fondamentali e sacri per la vita e per il territorio”.
Concludono le organizzazioni indigene: “In seguito alla dichiarazione nel più alto consesso delle Nazioni Unite e per le minacce e atti concreti contro la vita delle popolazioni indigene brasiliane, ripudiamo completamente la sua posizione e chiediamo di applicare sanzioni al Governo brasiliano, per aver minacciato la vita dell’umanità e delle popolazioni indigene originarie del Brasile e dell’Amazzonia”.

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