Cecilia Seppia – Città del Vaticano vaticannews
Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro, dopo la celebrazione eucaristica, prega per la pace in Camerun e alla vigilia del grande incontro di dialogo internazionale, a cui prenderanno leader politici e religiosi, auspica soluzioni che vadano a beneficio di tutti.
Oggi, lunedì 30 settembre, si aprirà in Camerun un incontro di dialogo nazionale per la ricerca di una soluzione alla difficile crisi che da anni affligge il Paese. Sentendomi vicino alle sofferenze e alle speranze dell’amato popolo camerunese, invito tutti a pregare perché tale dialogo possa essere fruttuoso e condurre a soluzioni di pace giuste e durature, a beneficio di tutti. Maria, Regina della pace, interceda per noi.
Le cause della crisi
Da mesi nel Paese africano si registra una recrudescenza del conflitto tra separatisti delle regioni anglofone e governo centrale. Da quando, nell’autunno del 2017, i separatisti della Repubblica di Ambazonia hanno proclamato l’indipendenza e, dopo anni di fallimenti nella trattativa politica, scelto la via delle armi, la situazione è progressivamente precipitata nel caos quasi a sfociare in una guerra civile.
La situazione in Camerun
Gli scontri si sono moltiplicati e stando ad alcune statistiche in meno di due anni oltre 2 mila persone sono morte, migliaia ferite e più di mezzo milione di civili ha abbandonato le proprie case cercando rifugio negli Stati limitrofi. Quasi 3 milioni di cittadini vivono in condizione di grave insicurezza alimentare e sono molti i bambini che muoiono a causa di malattia facilmente curabili. Human Rights Watch, inoltre, in un rapporto pubblicato a inizio maggio, denuncia “l’uso regolare della tortura e della detenzione illegale”.
La mediazione della Chiesa
In questa spirale di crisi e violenza, la Chiesa cerca da tempo di proporsi come mediatrice nel conflitto mentre lavora incessantemente per il sostegno alla popolazione sottoposta a costanti rischi. Ecco perché i rappresentanti religiosi hanno deciso di partecipare al gran dibattito nazionale, annunciato dal presidente Paul Biya, che si terrà da domani 30 settembre, al 4 ottobre prossimo, al fine di discutere appunto i grandi problemi del Paese. “Siamo obbligati a fare tutto il possibile, anche a costo della vita, per far tornare la pace in Camerun”, aveva detto all’Agenzia Fides il cardinale Christian Wiyghan Tumi arcivescovo emerito di Douala che prenderà parte all’incontro.
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