COMUNANZA- In un mondo prevalentemente laico ed apparentemente aperto ad ogni nuovo pensiero per restare a galla, essere coerente con i propri valori è una cosa per nulla scontata se non hai una tonaca. A Francesco Cioffi, 42 anni di Trani, invece viene spontaneo. Leader, cantante e autore dei testi dei Medison, gruppo musicale che si sta facendo largo nel panorama musicale italiano, Cioffi segue la sua passione senza tradire gli ideali in cui crede.
Anzi, insieme con gli altri 5 membri della band nata una decina di anni fa, li porta in tour. O sui Sibillini feriti dal sisma per contribuire a ricucire relazioni a rischio. Sabato 28 e domenica 29 settembre Cioffi e i Medison sono stati al centro di un’evento promosso per il secondo anno consecutivo dal gruppo parrocchiale di Montemonaco e dal titolo “Il senso di tutto” , che si è svolto quest’anno a Comunanza (lo scorso a Force).
Una due giorni pensata per tutti, cattolici e non, che ha visto riuniti il sabato pomeriggio i cori delle parrocchie di Comunanza, Montemonaco, Force, Castignano, Rotella e Roccafluvione in un workshop nell’oratorio “Anzideo Travaglia”, per imparare canzoni nuove da inserire nei repertori con cui animare le messe, direttamente da chi le ha scritte. Cioffi appunto che scrive pure canzoni liturgiche prodotte dalla Paolini e Città Nuova. «Sono rimasto piacevolmente sorpreso – ha confessato – perché i ragazzi conoscevano già tutte le canzoni». Le stesse con cui il giorno dopo, maestro e allievi hanno accompagnato la messa domenicale nella chiesa di San Benedetto Abate di Montemonaco, coinciso con l’esordio del nuovo parroco don Luca Rammella. Sabato sera all’Auditorium “Luzi” di Comunanza, i Medison in concerto hanno regalato alla cittadinanza numerosa uno spettacolo coinvolgente all’insegna del divertimento e dell’ottima musica.
Per capire meglio se non “il senso di tutto” (dal titolo di una canzone della band), almeno quello dell’iniziativa, resa possibile dalla Caritas diocesana che ha coperto quasi per intero i costi e del Comune di Comunanza che ha concesso l’Auditorium, basta dire che i Medison si connotano figli del Mediterraneo (Med più “son”), cantano d’amore, di amicizia e di vita vissuta. Hanno portato il loro primo album “Identico” in diverse piazze italiane e non (sono stati anche all’Arena di Budapest), sono entrati nella Top 10 del premio “Musica contro le mafie” e tra i gruppi più apprezzati della Indie Music. Ma sono stati pronti ad accogliere coloro che si sono affidati al mare ed ascoltare quanto loro avevano da raccontare. «La Puglia è toccata dal mare – ha riferito Cioffi – e da lì sono venuti tanti amici dell‘Africa e del Pakistan che abbiamo conosciuto durante una nostra esperienza nel centro di accoglienza di Bisceglie. Lo abbiamo invitati a vedere le nostre prove e da un momento all’altro si sono messi a ballare. E’ stato lo spunto per organizzare 13 serate insieme». Dal mare ai monti, ci sono arrivati invece grazie ad Angelo Massimi responsabile del coro e animatore della parrocchia di Montemonaco. «Io e Francesco – ha spiegato – siamo entrati in contatto su Facebook, tramite un comune amico. Mi sono prima appassionato alla musica del suo gruppo, che non è una “christian band”, per poi scoprire che avevamo affinità d’intenti e interessi simili, come i canti di chiesa. Ho capito che dovevo portarlo qui – ha continuato Massimi – nei nostri piccoli centri. Per ridare un “senso” a quello che il terremoto stava rischiando di sfasciare oltre alle case. Per riunire anime disperse e comunità disgregate, attraverso la musica, quella con la quale facciamo servizio la domenica a messa, e quella che unisce in una serata di festa. Generi diversi ma che supportano gli stessi valori».
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