ROTELLA – «Rotella c’è», ha detto il sindaco Giovanni Borraccini, a tre anni dal sisma a pochi giorni dopo aver archiviato un evento culturale come la mostra “Annunciazioni ‘crivellesche’ tra Marca e Abruzzo: Il ritorno delle sculture di Rotella nelle terre ferite dal sisma”, ideata dai Musei Sistini e che ha attirato ben oltre 1.000 persone.
Rotella c’è e deve vincere la sfida dei danni causati dal terremoto. Alle mura del centro storico, che pezzo per pezzo vengono ricostruite o consolidate con opere che «potrebbero essere autorizzate con più celerità», lamenta il primo cittadino. Anche il palazzo municipale è inagibile, rovinato il 24 agosto e ancor di più da quello del 30 ottobre. «Abbiamo dovuto fare due pratiche distinte. Per iniziare i lavori devono prima essere accorpate». A causa del sisma Rotella ha registrato l’esodo di 140 persone, che su 850 sono molte. Quelle che sono rimaste però non si sono date per vinte, rincuorate dai cantieri pubblici e privati che si alternano ininterrottamente. «Durante l’estate è stato riaperto il centro storico, a ridosso della zona rossa – è il commento di Borraccini -. E stiamo portando avanti opere sul fronte del dissesto idrogeologico e la metanizzazione. In tema di ricostruzione, su 27 domande presentate, 10 si sono concluse. Tra le altre ci sono anche sedi di attività produttive che però non si sono fermate nel frattempo». Il lavoro, e quindi l’occupazione, sono al centro di numerose iniziative volte alla salvaguardia e al rilancio. A Rotella si parla di sgravio fiscale dei balzelli comunali e la realizzazione del Polo Artigianale. «Ci sono già numerose richieste di adesione – ha detto il sindaco – per questo progetto che sta andando avanti spedito. L’insediamento non prevede consumo di terreno, poiché si utilizzerà l’area “ex Silpar”, una vecchia conceria ora inutilizzata ed i cui proprietari hanno dato l’autorizzazione». Grazie al contributo della Regione Marche e del Gal Piceno, a Rotella è stato riqualificato Palazzo Magnalbò, destinato ad ospitare gli sfollati. «Già 5 appartamenti sono stati consegnati – ha specificato il sindaco – e altri 6 lo saranno a brave». Ma sarà anche polo di accoglienza e aggregazione per la popolazione con la sua sala polifunzionale posta al piano terra.
Rotella c’è, anche se tra il 24 agosto e il 30 ottobre, tutte le chiese sono diventate inagibili. «A dicembre 2018 è stata riaperta la chiesa di San Lorenzo – ha precisato Borraccini – ed è stato tra i primi edifici di culto ad essere restituiti alla popolazione. Tra poco sarà la volta del Santuario di Montemisio. A seguire ci saranno Santa Lucia di Poggio Canoso e Santa Viviana, in paese».
Rotella c’è, con i suoi 54 bambini ai quali viene garantita la scuola vicino a casa, infanzia e primaria. Gli altri devono dividersi tra Castignano e Montalto delle Marche, «ma ce li porta il pulmino comunale», ha ribadito il primo cittadino. Ci sono i giovani a Rotella, che hanno voglia di stare insieme coinvolgendo il resto dei concittadini. «Sono particolarmente orgoglioso dell’associazione Giro (Giovani di Rotella) – ha continuato – composta da ragazzi che con grande maturità e spirito d’iniziativa si attivano per organizzare tornei di calcetto, concerti e eventi di beneficienza. Mentre le persone più “grandi” sono una vera e propria risorsa per le attività sociali, sempre collaborativi e pronti a dare una mano».