DIOCESI – Grande festa sabato 5 ottobre nella nostra cattedrale Santa Maria della Marina per l’ordinazione presbiterale di Silvio Giampieri. Dopo il periodo di formazione presso il Seminario Regionale “San Pio XI” don Silvio è finalmente diventato sacerdote.
Alle ore 21.00 il Vescovo, i presbiteri, i diacono e il candidato al sacerdozio hanno fatto il loro ingresso in chiesa e hanno preso posto nel presbiterio. Dopo la Liturgia della Parola, don Silvio si è presentato davanti al Vescovo Carlo, accompagnato dal Rettore del Seminario Regionale Don Claudio Marchetti, che ha attestato l’idoneità del candidato al ministero presbiterale.
È seguita l’omelia di Mons. Carlo Bresciani durante la quale il Vescovo ha sottolineato cosa significhi essere prete e cioè in particolare «essere partecipi della sua stessa sorte fino alla consumazione di sé vuol dire offrire a Dio, come Gesù, la propria carne, le proprie energie, il proprio tempo, il proprio cuore e i propri affetti e tutto ciò come vittima pura, cioè per la salvezza della gente a lui affidata. Vuol dire, in modo radicale, non avere altro Dio che lui, nulla che venga prima di lui e che occupi il proprio cuore più di lui».
Rivolgendosi direttamente a don Silvio, Mons. Bresciani ha detto: «Il primo compito di un sacerdote è coltivare l’amicizia con il Signore, non è fare questo o quello, non è neppure celebrare la santa messa o i sacramenti, ma essere unito a lui nell’offerta di te stesso alla volontà del Padre. Non sei chiamato a fare il prete, ma ad essere prete. Non sei chiamato, innanzitutto, ad essere un funzionario del sacro qualche ora al giorno o un filantropo della carità a tempo pieno, ma a conformare nella Chiesa tutta la tua vita a quella di Gesù. Se manca questo, potrai dare anche tutti i tuoi beni ai poveri, ma non sarai sacerdote».
In conclusione il Vescovo Carlo ha esortato don Silvio a non conformarsi alla mentalità del mondo: «Vale per tutti noi l’esortazione che san Paolo rivolge ai Romani: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che buono, a lui gradito e perfetto”. […] Siamo chiamati non a conformarci al mondo, ma a Cristo. Questa disponibilità ti chiede la Chiesa, ed è su questa disponibilità che ti conferisce in nome di Gesù l’ordinazione presbiterale».
Al termine dell’omelia è arrivato il momento più atteso. Il Vescovo Carlo ha posto a don Silvio le domande di rito con le quali ci si impegna a servire Dio nella Chiesa. Dopo aver promesso nelle mani del Vescovo Carlo filiale obbedienza, a lui e ai suoi successori, don Silvio si è prostrato a terra e insieme a tutta la comunità ha invocato l’aiuto dei Santi. Dopo questo toccante momento, il Vescovo Carlo con tutto il presbiterio diocesano ha imposto su don silvio le mani, gesto col quale, sin dal tempo degli Apostoli, si trasmette l’Ordine Sacro. Don Silvio ha poi indossato i paramenti sacri propri della dignità sacerdotale (la stola e la casula) e si è presentato di nuovo davanti al Vescovo che ha unto le sue mani e gli ha consegnato il calice e l’ostia.
Dopo i riti di comunione, don Silvio ha ringraziato i presenti con le seguenti parole (Al termine del video ad 1 ora 46 minuti):
Terminata la celebrazione non potevano mancare come da tradizione il lancio in aria del novello sacerdote da parte dei compagni di Seminario, le foto di rito e un momento di festa che ha avuto luogo nel giardino dell’Asilo Merlini.
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