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FOTO Per tre giorni Ripatransone è diventata una “Città mariana”

RIPATRANSONE – Per tre giorni la città di Ripatransone si è trasformata in un grande santuario mariano.
Infatti venerdì 11 ottobre è giunta nel comune piceno una statua raffigurante la Madonna di Fatima, identica a quella conservata nel santuario portoghese, che però, a differenza dell’originale, viene trasportata di città in città per essere esposta alla venerazione dei fedeli.

La sacra immagine è giunta alle 16.30 ed è stata accolta dal parroco don Nicola Spinozzi, dal Sindaco Alessandro Lucciarini e da numerosi fedeli.
Davanti a lei, durante i tre giorni di permanenza a Ripatransone, si sono alternati vari momenti di preghiera, in particolare la celebrazione dell’Eucaristia e la recita del Santo Rosario. In tali momenti sono stati coinvolti tanti fedeli di varie età. In particolare per i più giovani è stato pensato uno spazio di preghiera nel primo pomeriggio di sabato 12 con la visione di un film su quanto accaduto a Fatima.

Non sono mancati momenti di catechesi e di formazione: in ogni giorno del triduo è stato approfondito il messaggio specifico delle apparizioni di Fatima, mentre nella serata di sabato 12 ha avuto luogo la conferenza dal titolo È possibile una famiglia felice? Le dinamiche della vita di coppia: prevenire e gestire le conflittualità, tenuta dal dottor Vittorio Ambrosioni, Consulente e Mediatore Familiare.

La tre giorni dedicata alla Madre del Cielo si è conclusa domenica 13 ottobre con una solenne celebrazione eucaristica durante la quale sono state rinnovate le promesse battesimali e l’atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria. L’immagine della Madonna di Fatima ha ripreso così il suo pellegrinaggio.

Grande soddisfazione è stata espressa dal parroco don Nicola Spinozzi: «La presenza della statua della Madonna di Fatima a Ripatransone ha ravvivato in tanti fedeli l’amore verso la Madonna. La grande quantità di fedeli che hanno sostato in preghiera davanti al simulacro di Maria ne è la prova. Non si è trattato solo di devozione esteriore, ma l’espressione di un popolo che sente il bisogno di essere custodito e accompagnato con cura materna. Ringrazio quanti si sono adoperati in questi tre giorni perché tutto andasse per il meglio, in particolare le confraternite, i giovani e le famiglie».

 

Nicola Rosetti: