“La sfida è sapere come applicare il principio di precauzione nella legislazione per assicurare la nostra sicurezza senza impedire lo sviluppo scientifico e i suoi frutti”: Liliane Maury Pasquier, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), prende la parola nel contesto della Settimana mondiale dell’etica e della bioetica per spiegare come il Consiglio si stia muovendo per affrontare i cambiamenti radicali che le biotecnologie stanno portando. Un esempio è la ricerca per debellare malattie mortali, come la sindrome di Huntington, cita Pasquier: nonostante la modificazione genetica “crispr” potrebbe aiutare in questa battaglia, la sua applicazione in altri settori porterebbe a creare bimbi geneticamente modificati o specie mutanti. Ed è per casi come questo che l’Assemblea parlamentare ha definito che l’uso delle tecnologie genetiche deve fermarsi prima di qualsiasi “deliberata modifica del dna umano, confine eticamente inviolabile”. Serve un dibattito ampio sulle potenzialità e i rischi delle nuove scoperte, questioni “che non possono essere gestite solo dalla comunità scientifica o da singoli Stati”.

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