In piazza c’è Emma, madre di 4 figli e lavoratrice a partita iva, che è “andata avanti senza poter contare sul supporto dello Stato né per i servizi né per conciliare il lavoro con la maternità”. C’è Davide, 25 anni, che una famiglia vorrebbe crearla ma è consapevole che “il mercato del lavoro è insatabile” e realizzare il suo desiderio è “difficile”. Per entrambi un assegno unico per la natalità sarebbe un supporto importante. Ed è proprio quello che chiedono le centinaia di persone che hanno portato passeggini e seggioloni vuoti in piazza Montecitorio, a Roma, come simbolo dell’inverno demografico che sta colpendo il Paese. Sono quelli delle famiglie, che il Forum delle associazioni familiari ha collocato ieri pomeriggio di fronte al Parlamento e a un passo da Palazzo Chigi, sede del Governo, per ribadire l’importanza del provvedimento, cioè l’assegno unico, che invece il governo non ha inserito nella manovra. La proposta avanzata dal Forum era quella di un assegno mensile a figlio, per un determinato periodo, di circa 240 euro. Convinte che la partita non sia finita, le famiglie che aderiscono al Forum sono tornate in piazza portando diversi volantini e cartelloni con slogan ma soprattutto con le loro convinzioni: “Nascite zero, futuro nero”, “figlio=bene comune”, “le famiglie non sono il problema ma la soluzione”.
Le testimonianze. Diverse le testimonianze delle mamme che hanno impugnato il megafono. Madri di famiglie numerose e a partita Iva che hanno segnalato l’assenza di aiuti da parte dello Stato. Serena, madre di tre figli, ha evidenziato come “con meno figli e meno futuri lavoratori lo Stato spenderà, in un futuro non lontano, oltre il doppio rispetto a oggi per le pensioni”. E ha aggiunto: “Un figlio costa alla famiglia 172mila euro fino al compimento dei 18 anni, mentre le detrazioni massime per figlio sono di 1.220 euro l’anno”. Mariagrazia di figli ne ha avuti sei e oggi è nonna di dieci nipoti: “Quando nasce un figlio per una famiglia aumenta il rischio di povertà. Alla nascita del terzo figlio il 42% delle famiglie sono in povertà o a rischio di esclusione sociale”. La preoccupazione di alcuni è rivolta anche alla denatalità: “Nel 2018 sono nati 18 mila bambini in meno rispetto al 2017, toccando il minimo storico dall’unità d’Italia”.
Per Antonello, papà di due bambini, l’assegno unico sarebbe “un contributo concreto per dare certezza e speranza a giovani famiglie come la nostra”.
“Vorremmo fare più figli, ma non possiamo per l’incompatibilità con il mondo del lavoro e dal punto di vista economico”.
Sono intervenuti anche i noti volti televisivi, Beatrice Fazi, madre di quattro figli, e Giovanni Scifoni, padre di tre.
“In Italia ci sono bonus per decoder, cellulari e condizionatori, ma nessuna idea di futuro per la famiglia”, ha detto l’attore. Per tutti loro “l’assegno unico è una risposta coerente e immediata”.
La richiesta del Forum delle famiglie. Nelle parole del presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, l’intento dell’iniziativa: “Vogliamo sollecitare il mondo della politica, dei media, dei sindacati e delle imprese. Chiediamo l’assegno unico perché crediamo che possa essere la riforma strutturale che può cambiare questo Paese”.
“Mettendo nelle tasche delle famiglie italiane delle risorse andiamo ad aiutare le famiglie a consumare e vivere più dignitosamente. Una famiglia non nasconde questi soldi sotto al materasso, ma va a mangiare la pizza, compra una macchina più grande e vive in maniera più dignitosa”.