Sono orgoglioso degli Stati Uniti per essermi rimasti fedeli nel seguire un percorso necessario, anche se non convenzionale”. Una tregua che sicuramente permetterà di allontanare i miliziani curdi dalla zona frontaliera. La settimana prossima, probabilmente lunedì, prevista una riunione tra responsabili della sicurezza nazionale e dell’esercito dei due paesi a Sotshi. Altro incontro, il giorno successivo tra Putin ed Erdoghan per confermare l’accordo di ritiro delle truppe turche. In attesa di conoscere più nel dettaglio i termini dell’accordo Turchia-Usa – c’è da capire, per esempio, a nome di chi gli Usa hanno trattato, visto che la loro alleanza con i curdi siriani era venuta meno il 9 ottobre con l’annuncio del ritiro dei soldati americani dal Nord-Est della Siria e quale potrebbe essere adesso la reazione dell’esercito di Assad, alleato dei curdi –, dalla città di Qamishli il parroco armeno-cattolico, padre Antonio Ayvazian, che è anche responsabile della comunità armeno-cattolica dell’Alta Mesopotamia e della Siria del Nord, al Sir spiega che “ci sarebbe l’ala curda proveniente dalla Turchia e dalle montagne di Kandil intenzionati a combattere nonostante l’intesa. A Qamishli il quartiere di Kaddur Bek, vicino al confine turco e a maggioranza curda, si sarebbe svuotato dei suoi abitanti. Dai centri di Ayn Issa, Tel Abyad e Jarablus i curdi avrebbero lasciato le postazioni all’esercito siriano”. “Dalla mattinata di ieri – aggiunge – le armate siriane stanno prendendo posizione anche a ridosso del confine iracheno e fino all’estremo Nord-Est, al confine turco”.
“Tra le forze siriane e quelle turche – afferma il sacerdote – ci sarebbero adesso i russi, alleati del presidente Assad. La sensazione è che la sicurezza del confine sia ora nelle mani dei siriani. Ma è presto per trarre delle conclusioni. Quel che è certo è che siamo davanti a 120 ore di cessate il fuoco e che la popolazione potrà solo che averne un sollievo. In qualche caso, ieri sera, abbiamo assistito a scene di gioia in strada. Una buona notizia. Speriamo tutti nella pace duratura”.