“La critica fa parte dell’essere umano”, ha precisato il cardinale: “Essere Papa significa essere criticato e amato da tantissime persone in tutto il mondo: ammirato e oggetto di gratitudine. Un miliardo e 200mila cattolici in tutto il mondo pregano per il Santo Padre e continueranno a farlo”. Interpellato in merito ad una presunta particolare virulenza delle critiche a Papa Francesco rispetto ai suoi predecessori, Schönborn ha risposto che “Paolo VI era accusato di impedire il progresso, ma era il Papa”. “Ho avuto rapporti stretti con Giovanni Paolo II e sono stato studente di Benedetto XVI, ho collaborato con lui per la stesura del Catechismo della Chiesa Cattolica”, ha proseguito l’arcivescovo di Vienna: “Non ho mai visto la minima opposizione. Ci sono differenze, perché ogni Papa ha la sua storia e il suo carattere. Ma è sempre il Papa. È molto chiaro, per me, il fatto di essere fedele al Papa”.