“Essere Papa vuol dire essere criticato e amato”. Lo ha detto il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza episcopale austriaca, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing di ieri in Sala stampa vaticana sul Sinodo per l’Amazzonia.
“La critica fa parte dell’essere umano”, ha precisato il cardinale: “Essere Papa significa essere criticato e amato da tantissime persone in tutto il mondo: ammirato e oggetto di gratitudine. Un miliardo e 200mila cattolici in tutto il mondo pregano per il Santo Padre e continueranno a farlo”. Interpellato in merito ad una presunta particolare virulenza delle critiche a Papa Francesco rispetto ai suoi predecessori, Schönborn ha risposto che “Paolo VI era accusato di impedire il progresso, ma era il Papa”. “Ho avuto rapporti stretti con Giovanni Paolo II e sono stato studente di Benedetto XVI, ho collaborato con lui per la stesura del Catechismo della Chiesa Cattolica”, ha proseguito l’arcivescovo di Vienna: “Non ho mai visto la minima opposizione. Ci sono differenze, perché ogni Papa ha la sua storia e il suo carattere. Ma è sempre il Papa. È molto chiaro, per me, il fatto di essere fedele al Papa”.