Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano www.vaticannews.va
Il mese di ottobre, dedicato alla Madonna del Rosario, quest’anno è anche un tempo speciale per risvegliare la consapevolezza della missio ad gentes. Ricorrono infatti 100 anni dalla Lettera Apostolica Maximum Illud promulgata da Papa Benedetto XV per dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. Per celebrare questa ricorrenza, Francesco ha indetto il mese missionario straordinario ottobre 2019. Ricordando la densità ecclesiale di questo mese, il Papa ha rinnovato dopo l’Angelus l’invito a pregare il Rosario per la missione della Chiesa e per la pace:
Questa è l’ultima domenica di ottobre, mese missionario, che quest’anno ha avuto un carattere straordinario, ed è anche il mese del Rosario. Rinnovo l’invito a pregare il Rosario per la missione della Chiesa oggi, in particolare per i missionari e le missionarie che incontrano maggiori difficoltà. E nello stesso tempo continuiamo a pregare il Rosario per la pace. Il Vangelo e la pace camminano insieme.
Maria porta l’amore di Gesù
Il pontificato di Francesco è profondamente legato a Maria. Il Papa, quando incontra le persone nelle varie udienze, regala una corona del Rosario. Subito dopo l’elezione al soglio di Pietro, si è recato a Santa Maria Maggiore affidando il suo pontificato alla “Salus Popoli Romani”. In questa Basilica si reca sempre prima e dopo ogni viaggio internazionale. Il Papa più volte ha invitato i fedeli ad affidarsi a Maria. Il 23 ottobre del 2013, durante l’udienza generale, ha affermato: “La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una Ong, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa – se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Gesù e deve essere come Maria quando è andata a visitare Elisabetta”.
Preghiera a Maria
A conclusione del mese mariano nel 2013, recitando il Rosario in piazza, il Pontefice ha recitato questa preghiera:
“Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà. Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita. Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano ‘in fretta’ verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen”.
Ravvivare la coscienza missionaria
Nel giorno in cui si chiude l’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica, i nuovi cammini proposti durante i lavori sinodali si intrecciano con i passi dei missionari e dei martiri che hanno portato il Vangelo in questa regione. Un giorno, quello odierno, profondamente legato anche a questo mese missionario straordinario. La sfida più importante, ha sottolineato Francesco nell’intenzione di preghiera per ottobre, è risvegliare “un nuovo impulso nell’attività missionaria della Chiesa”.
Durante la Messa per la Giornata missionaria mondiale lo scorso 20 ottobre, Papa Francesco ha ricordato che tutti siamo chiamati ad essere missionari: “Il testimone di Gesù non è mai in credito di riconoscimento dagli altri, ma in debito di amore verso chi non conosce il Signore. Il testimone di Gesù va incontro a tutti, non solo ai suoi, nel suo gruppetto. Gesù dice anche a te: Va’, non perdere l’occasione di testimoniare!”.