Il prefetto Ruffini ha poi aggiunto: “Oggigiorno viviamo in un tempo veloce e smemorato. Dobbiamo prendere coscienza della Storia; dobbiamo fermarci. Fermarsi serve a liberare il tempo dalla fretta. Siamo chiamati infatti a una responsabilità nei confronti del comunicare, del conservare e del tramandare. In questo la Filmoteca è un prezioso strumento: nostro obiettivo deve essere quello di conservar il fuoco e non le ceneri”. Concludendo il prefetto ha menzionato il progetto strategico di un archivio editoriale del Dicastero. “Buona regola per vivere gli anniversari è coltivare sì la memoria e nel contempo guardare avanti”.
Alla presentazione sono intervenuti inoltre l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Pietro Sebastiani, che con una relazione puntuale e accurata ha richiamato l’importante sinergia tra la Santa Sede, Chiesa in Italia e servizio pubblico radiotelevisivo, la Rai. Non sono mancati però i riferimenti ad autori cinematografici che hanno contribuito alla costruzione di un orizzonte di senso nel rapporto tra Chiesa, cinema e società, in particolare lo sguardo di Roberto Rossellini con “Roma città aperta” oppure di Federico Fellini con “La strada”, film ben presenti nell’immaginario formativo e pastorale di papa Francesco.
Infine, la presidente della Consulta universitaria di cinema, Giulia Carluccio, ha sottolineato: “Il volume di mons. Viganò rappresenta un contributo storiografico di grande rilievo. Un lavoro che si inserisce in un filone di studi che si è molto sviluppato negli ultimi anni, quello tra cattolici e cinema, cui hanno contribuito anche Francesco Casetti, Tomaso Subini, Ruggero Eugeni, Mariagrazia Fanchi, Elena Mosconi. Un lavoro fondamentale nella comprensione del contesto storico-culturale”.