A un anno dall’entrata in vigore del “Codice di comportamento europeo sulla disinformazione”, la Commissione europea ha pubblicato ieri i primi rapporti annuali di autovalutazione presentati da alcune compagnie, tra cui Facebook, Google, Microsoft, Mozilla, Twitter, e che mostrano “i progressi compiuti nell’ultimo anno nella lotta contro la disinformazione on line”, dice la nota della Commissione. Parole di plauso hanno usato i commissari Vera Jourová, Julian King e Mariya Gabriel per l’impegno profuso dalle piattaforme on line “per diventare più trasparenti riguardo alle loro politiche e stabilire rapporti più stretti con ricercatori, fact-checkers e Stati membri”. Vengono però rilevate “differenze tra i firmatari del Codice di comportamento”, mentre si segnala una criticità nel fatto che i rapporti presentati “fanno capire poco quale sia stato il reale impatto delle misure auto-regolamentanti prese in questo anno e quali siano i meccanismi di monitoraggio indipendenti” messi in campo. “La propaganda e la disinformazione automatizzate e su larga scala restano e c’è ancora molto lavoro da fare”, il commento conclusivo dei commissari.