“L’illecito incitamento all’odio online non è solo un reato, ma rappresenta anche una minaccia alla libertà di espressione e all’impegno democratico”. Vĕra Jourova, commissaria europea per la giustizia, presenta la quarta valutazione del Codice di condotta varato nel maggio 2016 “sull’illecito incitamento all’odio online”.
“Dovevamo fare qualcosa contro questo fenomeno”, spiega. “Oggi, a due anni e mezzo di distanza, possiamo dire di aver trovato il modo giusto per farlo grazie all’istituzione, in tutta Europa, di una norma su come affrontare questo grave problema e, nel contempo, tutelare appieno la libertà di espressione”. “Oggi le società informatiche valutano entro 24 ore l’89% dei contenuti segnalati e rimuovono da internet il 72% dei contenuti ritenuti illeciti incitamento all’odio, contro il 40% e il 28%, rispettivamente, nel 2016, anno in cui il Codice è stato varato”.
Per Jourova però il problema richiede nuovi sforzi, monitoraggio e vigilanza. Rispondendo a una domanda dei giornalisti, afferma fra l’altro che l’incitamento all’odio verso migranti e rifugiati “non è diffuso solo in Italia ma anche in altri Stati membri. Seguiamo ciò con molta preoccupazione e lavoriamo attivamente per combatterli”. I messaggi di odio sono rilevabili sui media, on line e nei discorsi di alcuni politici: “se la gente sente questi messaggi di odio pensa che ciò sia normale” ed “è un segno di grande preoccupazione”.

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