Il 2 novembre sarà la Giornata internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti e l’Unione europea, per voce dell’Alto rappresentante Federica Mogherini, rende “omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita e hanno subito attacchi nell’esercizio della loro libertà di espressione online e offline” e rinnova il sostegno a “tutti coloro che hanno il coraggio di parlare”.

Nel 2018, 94 giornalisti e personale dei media sono stati uccisi in incidenti sul lavoro, centinaia sono stati sottoposti ad arresto o detenzione arbitrari senza essere mai stati processati in tribunale, scrive Mogherini in una dichiarazione, puntando il dito sui governi che “non riescono a proteggere i giornalisti, esitano a perseguire i perpetratori o sono addirittura essi stessi i perpetratori”. L’impunità “moltiplica il loro impatto ed erode le società democratiche alimentando la paura, la sfiducia e l’ansia”, sottolinea l’Alto rappresentante. Il ricordo va al saudita Jamal Khashoggi e alla maltese Daphne Caruana Galizia, con una osservazione: “nessuna regione del mondo è immune da tali crimini”. Mogherini ricorda anche l’impegno dell’Ue in questa battaglia, tra cui il supporto e l’assistenza legale attraverso il meccanismo dei difensori dei diritti umani, compresi i giornalisti; il Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (Ecpmf) e il suo monitoraggio del pluralismo dei media e le sue minacce.

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