Nella mattinata di ieri, solennità di Tutti i Santi, al termine della messa delle ore 10, celebrata nella basilica della Santa Casa di Loreto, mons. Krzysztof Nykiel, reggente delle Penitenzieria apostolica, ha consegnato all’arcivescovo prelato e delegato pontificio di Loreto, mons. Fabio Dal Cin, il decreto d’indizione del Giubileo Lauretano “Maria Regina et Janua Coeli”, “benevolmente concesso da Papa Francesco”, ha rimarcato mons. Nykiel, che inizierà il prossimo 8 dicembre e si concluderà il 10 dicembre 2020.
Sul sagrato della basilica, dopo l’esecuzione dell’inno pontificio e dell’inno italiano da parte della Banda “Città di Loreto”, mons. Dal Cin ha letto il decreto al cospetto dei pellegrini, delle autorità convenute, della cittadinanza loretana e della comunità religiosa.
Già da oltre sette secoli”, ricorda il decreto, “mossi da fiducia verso la Madre di Dio, alla Santa Casa di Loreto accorrono i fedeli da tutto il mondo cristiano, tra i quali appunto si celebra con singolare devozione la memoria del Verbo Divino fatto uomo nel seno di Maria. In verità Dio, ricco di Misericordia, per intercessione della Vergine Madre, non cessa di effondere benevolmente lì, in quella Casa, l’abbondanza dei celesti doni per la salute dell’anima e del corpo”.
Il Santo Padre, in occasione dei cento anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli aeronauti (avvenuta il 24 marzo 1920 con decreto di Benedetto XV), concede dunque “il dono dell’indulgenza plenaria in forma di Giubileo”. “Gli stessi ingenti benefici spirituali”, oltre che presso la basilica di Loreto, dove l’8 dicembre verrà aperta la Porta Santa, “potranno ottenersi nelle cappelle degli aeroporti civili e militari, nonché nelle cappelle dei reparti dell’Aeronautica militare”.
L’intenzione di preghiera del rosario con flambeaux di questa sera, sabato 2 novembre (in basilica dalle ore 21), presieduto da mons. Dal Cin, sarà in comunione con Papa Francesco per tutti i defunti e perché il Giubileo alle porte sia evento di Grazia diffusa, particolare per le famiglie, per i giovani e per gli ammalati.

foto SIR/Marco Calvarese