Un nuovo massacro, nella serata di giovedì 31 ottobre, si è verificato nel dipartimento colombiano del Cauca, nel municipio di Corinto, dove sono state uccise quattro persone. Un atto che fa seguito a quello accaduto a inizio settimana a Huasanó, dove erano state uccise cinque persone, tra cui la leader della guardia indigena Cristina Bautista. In seguito a tale, fatto, il presidente Duque ha disposto l’invio di duemila soldati nella zona.
In una nuova nota l’arcivescovo di Popayan, mons. Luis José Rueda Aparicio, convoca per lunedì 4 novembre, alle ore 12, tre minuti di preghiera per la pace e la vita. Inoltre, nella stessa nota, chiede ai fedeli un altro gesto simbolico: un applauso di un minuto, rivolto alle persone che si incontrano. E ai parroci, sempre come invito alla speranza e alla vita, chiede di suonare le campane, sempre a mezzogiorno di lunedì. Nella nota, mons. Rueda spiega che, “proprio quando pensiamo sia arrivata la pace, riappaiono le forze oscure della morte: che ammazzano, intimidiscono, deportano, espropriano, torturano, rapiscono e massacrano”. Di fronte a tale situazione, secondo l’arcivescovo, occorre guardarsi da due rischi: l’indifferenza, “che ci porta all’autodistruzione”, e la ripetizione della guerra. “in uno scenario di risentimento”. Necessaria più che mai, in tale contesto, è “una missione integrale per la vita”.

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