“Ancora il quadro non è chiaro, e nell’attesa di conoscere le decisioni del Governo e di ArcelorMittal, ammesso che ci siano, siamo sempre più convinti che la situazione è molto pesante e drammatica”.
Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, raggiunto al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i vertici di Arcelor Mittal che hanno annunciato il ritiro dall’accordo per l’acciaieria ex Ilva di Taranto in seguito all’eliminazione della protezione legale.
L’azienda ha avviato le procedure per “restituire” 10.777 dipendenti, annuncio che ha fatto partite uno sciopero immediato a Taranto. “Naturalmente, nonostante ci siano alcuni fatti già determinati, come l’ufficializzazione da parte di ArcelorMittal di voler retrocedere – ha spiegato Palombella -, l’auspicio è quello che la situazione si risolva. Lo scudo penale è solo un pretesto che ArcelorMittal usa per dare valore alle proprie tesi. Siamo passati dalla parte della ragione a quella del torto, perché adesso è il Governo a inseguire Mittal, invece che chiedere alla multinazionale di rispettare il piano e gli accordi presi”. Da ultimo il commento del segretario Uilm sullo sciopero partito oggi a Taranto, considerato “una fuga in avanti inutile”. “Lo dimostra – ha precisato – che quasi nessun lavoratore sta aderendo. I lavoratori sono stanchi, non vogliono essere strumento di nessuno, vogliono solo risposte precise e non atti che non risolvono il problema”. “Solo una volta avute queste risposte – ha concluso – decideremo, con tutti i sindacati, se intraprendere la strada della mobilitazione o quella della risoluzione dei problemi”.
0 commenti