“Non c’è una pena umana senza un orizzonte. Nessuno può cambiare vita se non vede un orizzonte”. Lo ha detto il Papa, che ha concluso a braccio il suo discorso ai partecipanti all’incontro internazionale per i responsabili regionali e nazionali della pastorale penitenziaria, in corso in Vaticano, per iniziativa del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, sul tema: “Lo sviluppo umano integrale e la pastorale penitenziaria cattolica”. “Anche la pena perpetua, che per me è discutibile, deve avere un orizzonte”, la tesi di Francesco, che si è riferito indirettamente all’ergastolo. La seconda immagine evocata fuori testo dal Santo Padre è mutuata dalla sua esperienza pastorale a Buenos Aires, in una parrocchia vicino al carcere: “Sono rimasto colpito dalla cura della gente che andava a visitare i carcerati, soprattutto dalle madri dei detenuti. Non avevano vergogna che le vedesse tutto il mondo: ‘mio figlio sta lì, devo andare a visitarlo’…”. “Che la Chiesa apprenda dalla maternità di queste donne e che questa maternità sia quella di ciascuno di noi verso questi fratelli e sorelle”, l’auspicio finale, sempre fuori testo.