“Un anno al servizio delle mamme in difficoltà”.
È quanto ha chiesto mons. Joseph F. Naumann, presidente del Comitato pro-life, parlando alla Conferenza episcopale degli Stati Uniti riunita a Baltimora per l’assemblea d’autunno. L’arcivescovo ha spiegato che “le sfide per le donne con gravidanze difficili o non pianificate sono immense. Il 75% delle donne che scelgono l’aborto ha un reddito molto basso e ogni anno 150mila tra loro scelgono di affidare i loro bambini agli ospedali cattolici”. Pur lodando l’impegno delle migliaia di centri per l’assistenza alla gravidanza e gli sforzi dei tanti programmi di supporto delle agenzie cattoliche, mons. Nauman sa che molte donne non vedono la Chiesa “come un luogo in cui possono trovare aiuto”, perché aleggia la condanna e una sorta di giudizio, soprattutto a livello diocesano e regionale, mentre queste mamme andrebbero raggiunte più ad un livello locale. “Abbiamo oltre 17mila parrocchie negli Stati Uniti. Ogni parrocchia è in grado di identificare meglio le risorse disponibili e le modalità di aiuto per le donne in gravidanza e per le famiglie bisognose”, ha aggiunto il presidente della Commissione pro-life invitando i vescovi presenti a coinvolere anche i parroci nella campagna “Camminare con le mamme bisognose: un anno di servizio”, che partirà il prossimo 25 marzo, come espressione concreta per celebrare il 25°anniversario dell’enciclica Evangelium Vitae. Il Comitato pro-life sta lavorando per sviluppare risorse educative e pastorali orientate all’azione che contribuiscano alla costruzione di una cultura della vita e ad individuare tutte quelle risorse locali inespresse per aiutare le donne in gravidanza con serie difficoltà e nel bisogno.
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