“Come Chiesa cattolica che è in Italia sentiamo il bisogno di trasmettere ai cristiani e a tutta la popolazione del nostro Paese l’assoluta necessità di prendere le distanze da un clima di odio e di rancore, che si manifesta in molti modi, a voce e soprattutto sui social”.
Lo scrive in una nota mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, in merito al moltiplicarsi di atti, parole e scritte antisemite. Il vescovo ricorda ai cristiani che “condividere l’odio in qualsiasi forma e contro chiunque, anche online, è un peccato”.
“Il fatto che una donna come Liliana Segre, deportata ad Auschwitz nel 1944 all’età di 13 anni, dopo essere stata respinta dalla Svizzera con la sua famiglia, sopravvissuta al campo con altri 24 bambini sui 776 bimbi italiani ivi deportati, abbia bisogno della scorta per continui attacchi e minacce, è una vera vergogna!”, ribadisce mons. Spreafico: “Occorre rinnovare l’impegno per contrastare questo clima, perché l’odio e il rancore sembrano avere a volte il sopravvento nella quotidianità, nelle parole che si dicono e in quelle che si scrivono online o sui muri, oppure sugli striscioni degli stadi”. Il vescovo invita a diffondere “la cultura dell’incontro e dell’amicizia con gli ebrei ovunque essi siano”: “L’ignoranza dell’altro è sempre foriera di pregiudizi e di inimicizie, che non favoriscono la costruzione di una società dove vivere insieme pacificamente nel rispetto della differenza di ognuno”.