Eliminare il pagamento del pedaggio nel tratto autostradale coinvolto dai gravi disagi causati dal sequestro dei viadotti, fin quando non si torni ad una situazione di normalità. E’ questa la richiesta racchiusa in una raccolta-firme on line (Per firmare la petizione clicca sul link: http://chng.it/cQXXPyWj) iniziata questa mattina e promossa dal giornale “L’Ancora” della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, da “Radio Ascoli” e dal giornale “La Vita Picena” della diocesi di Ascoli Piceno e da “La Voce delle Marche” della diocesi di Fermo.
Una vera e propria petizione indirizzata alla Società Autostrade per l’Italia, che vede come primi firmatari i direttori: Don Giampiero Cinelli (Ascoli Piceno), Don Nicola del Gobbo (Fermo) e Simone Incicco (San Benedetto del Tronto).
«Siamo consapevoli che la vicenda sia intricata e abbia degli aspetti riguardanti la riapertura non riconducibili direttamente a Società Autostrade, come ad esempio le tempistiche dei lavori per il ripristino della completa percorribilità delle corsie autostradali, che sono dipendenti dalle decisioni prese dalla Procura di Avellino – fanno sapere i quattro organi d’informazione delle Diocesi Picene e Fermane – Ma crediamo che l’interesse generale alla sicurezza stradale e a un viaggio quanto più agevole, nei limiti del possibile, debbano andare oltre qualsiasi logica. Se, com’è ormai acclarato, tali prerequisiti fondamentali su ogni strada, non possono essere sempre garantiti sul tratto “incriminato” dell’A14, Società Autostrade mostri un minimo di vicinanza ai suoi utenti, eliminando quantomeno il prezzo del viaggio sul tratto più critico, che per il territorio Marchigiano va dal casello di Grottammare a quello di Civitanova Marche».
Questo appello arriva dopo una sequenza ricchissima di prese di posizione. Ultima in ordine di tempo, quella di Confindustria-Ascoli che, nel pomeriggio del 13 novembre, ha riunito associazioni datoriali provinciali, organizzazioni sindacali, Camera di Commercio delle Marche e Fondazione CARISAP, per fare il punto della situazione: «Il Sud delle Marche, penalizzato da sempre da un sistema infrastrutturale inadeguato alle esigenze e alle potenzialità del territorio, sta attraversando un momento di grandissima difficoltà dopo che il sequestro preventivo dei viadotti dell’A14 ha reso estremamente critici o addirittura impossibili gli spostamenti di merci e persone – ribadiscono da Confindustria-Ascoli – Imprenditori, lavoratori e cittadini sono alle prese ogni giorno con disagi non più sostenibili».
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