DIOCESI – Nella serata di venerdì 15 novembre presso i locali delle Suore Concezioniste in via Tonale 11 si è ufficialmente aperto il 54^ Anno Accademico della Scuola di Formazione Teologica della nostra diocesi. Tema della serata è stato il Rito di Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA). Il Direttore don Gianluca Pelliccioni ha introdotto i relatori: Mons. Carlo Bresciani, Vescovo di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche e Presidente della Scuola di Formazione Teologica; don Giovanni Frausini, Ordinario di Liturgia e Sacramenti presso la Facoltà di Teologia di Ancona e don Guido Coccia, parroco di San Benedetto Martire e responsabile del RICA.
Il Vescovo Carlo Bresciani ha manifestato la sua gioia per l’inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola sottolineando che la vita di fede non è costituita solo da emozioni e affetti, certamente importanti, ma anche dall’esercizio della riflessione. Con la fede e con la ragione amiamo integralmente il Signore che è quel Salvatore che abbraccia l’uomo in tutte le sue dimensioni, tanto quella affettiva, quanto quella razionale. In definitiva – ha rimarcato il Vescovo – conoscere per amare e amare per conoscere sono aspetti costitutivi della nostra relazione con Dio. Il tema del RICA, scelto per l’incontro, sarà sempre più importante nella vita della Chiesa perché oggi un numero sempre maggiore di persone incontra il Signore quando già è nella fase adulta della vita. Credo fermamente alla utilità di questa scuola – ha concluso Mons. Bresciani – e ringrazio il Direttore don Gianluca Pelliccioni, il Vice Direttore don Lorenzo Bruni e tutti voi perché il vostro impegno è segno di una Chiesa che si interroga e cerca di capire per vivere in profondità la fede.
È intervenuto poi don Giovanni Frausini il quale ha sottolineato come nella liturgia è in gioco la nostra relazione con Dio come ha affermato San Leone Magno: «Io ti vedo Signore nella tua liturgia». Nella liturgia si compie l’opera della salvezza ed è possibile affermare che ciò che nella vita di Cristo fu un evento, per il cristiano di oggi è liturgia. Secondo il sacerdote è necessario configurare la pastorale secondo il modello dell’iniziazione cristiana come indicato nel documento della Cei Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del 2000. Infatti, possiamo dire che abbiamo sacramentalizzato i cristiani che pregano con noi, ma pensano secondo la televisione. Il sacerdote ha poi spiegato con ampi riferimenti teologici l’importanza del RICA, nel quale si può constatare l’unità dei tre sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia. Questo cammino fa precedere liturgicamente i sacramenti che conferiscono un carattere e sono una volta e per sempre (Battesimo e Cresima) rispetto all’Eucaristia che è il sacramento della vita ordinaria del cristiano che si nutre del Corpo e del Sangue di Gesù. Nel periodo di catecumenato ci sono quattro punti di riferimento imprescindibili: la Parola di Dio, la conversione, i riti liturgici e la testimonianza e la partecipazione alla missione della Chiesa. È un tempo di riflessione sulla la vita concreta. In seguito con l’elezione la Chiesa valuta il cammino svolto durante il catecumenato. Durante il periodo dell’ultima quaresima si svolgono gli esorcismi minori. Poi è il tempo degli scrutini nei quali, attraverso delle liturgie penitenziali i candidati riflettono sulla propria vita. Attraverso la traditio e la redditio vengono “consegnati” e “restituiti” il Credo e il Padre Nostro. Avviene poi il grande giorno nel quale i candidati ricevono i sacramenti dell’iniziazione cristiana, generalmente durante la notte di Pasqua.
È seguita la relazione di don Guido Coccia che ha avuto un taglio pastorale. Il sacerdote ha parlato della propria esperienza di responsabile diocesano del RICA (vedi QUI)
Al termine termine dell’incontro sono stati consegnati i diplomi e gli attestati di partecipazione a quanti hanno partecipato alle lezioni della Scuola di Formazione Teologica.
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