Di Carletta Di Blasio
COLONNELLA – In occasione della giornata conclusiva del Premio Nazionale Paolo Borsellino, che si terrà a Teramo il prossimo 30 Novembre, verrà premiata per il settore scuola la Dott.ssa Manuela Divisi, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Corropoli – Colonnella – Controguerra per l’impegno profuso negli anni nel divulgare ai suoi alunni il rispetto delle regole e delle istituzioni, nel fornire loro consapevolezza contro ogni tipo di reato, abuso o irregolarità e promuovendo la giustizia e la legalità attraverso varie iniziative di ampio respiro.
A chi dedica questo premio?
“Lo dedico a tutti i docenti e i ragazzi che in questi anni hanno lavorato insieme a me per la legalità. Per me è un grande onore riceverlo, ma anche una grande responsabilità: questo premio infatti porta il nome di un grande personaggio e questo mi stimola a proseguire, con maggiore impegno di prima, la mia missione, che è quella di insegnare ai ragazzi che possono scegliere con consapevolezza da che parte stare.”
Il suo impegno a favore della legalità non è una breve parentesi, bensì una costante che la vede impegnata da sempre, tanto che all’interno del suo Istituto c’è una progettualità annuale dedicata a questo tema. Perchè investe così tanto sul Progetto Legalità?
“La vocazione della nostra scuola è la legalità: crediamo fermamente che tutto debba partire dalla scuola per una crescita civile sana e consapevole dei ragazzi, così da formare degli adulti di domani coscienziosi, responsabili ed onesti. Per questo motivo porto avanti questo progetto da quando mi sono insediata e da tre anni abbiamo anche un partner d’eccezione che è il Premio Nazionale Paolo Borsellino: grazie a questo progetto, riusciamo a portare nella nostra scuola personaggi di grande levatura ed i ragazzi apprendono più facilmente e con maggiore entusiasmo ciò che vogliamo comunicare. Un conto è ascoltare l’insegnante che trasmette una conoscenza, un conto è ascoltare la testimonianza diretta. Negli anni abbiamo avuto ospiti come il magistrato Leonardo Guarnotta, don Aniello Manganiello, Giovanni Impastato, fratello del celebre Peppino, il Generale dell’Arma dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, il giudice Luciano Costantini, la giornalista Marilena Andreani ed il testimone di giustizia Luigi Leonardi.”
Laureata in Giurisprudenza, dopo aver vinto il Concorso magistrale ed aver esercitato per ben 19 anni la professione di Maestra, come e perchè ha pensato di divenire Dirigente Scolastico?
“Ero all’Università di Teramo per un corso di formazione e mi hanno avvisato che di lì a poco sarebbe stato avviato un master biennale per dirigenti scolastici: è stato in quel momento che ho avuto una visione del mio futuro e, dopo aver seguito il master, ho vinto il concorso. Il primo anno, assegnata ad un Istituto de L’Aquila in piena crisi post-sisma, è stato un periodo di grande arricchimento personale e professionale: non c’erano gli edifici scolastici, ma c’erano tanto cuore e tanta speranza. È stata una delle esperienze più significative della mia vita.”
Ha trovato molta differenza tra l’insegnare ed il dirigere?
“Dell’insegnamento mi manca molto il contatto quotidiano e diretto con gli alunni: anche ora cerco di averlo, ma quello da Dirigente è un lavoro da burocrate che richiede tempo e fatica. Di certo ogni mia scelta è sempre pensata per loro, per i ragazzi.”
In effetti questa Dirigente ha poco della burocrate, perchè la si vede spesso sul campo, come lo scorso anno quando, in occasione di alcune frequenti e ripetute scosse sismiche, in pieno inverno, si è precipitata a Colonnella per gestire l’evacuazione dell’edificio scolastico. E anche poche settimane fa si è procurata una frattura al malleolo, lavorando persino di domenica per essere vicino ad un’alunna in un’occasione particolare che vuole tenere privata, cosa che le fa ancora più onore.
Potremmo dire che la sua più che una professione sia una missione!
“Assolutamente si! Credo fermamente nel fatto che la scuola serva a formare un adulto da ogni punto di vista, non solo scolastico. E per farlo al meglio bisogna essere attenti, presenti e partecipi agli eventi che coinvolgono i ragazzi, soprattutto se sono così importanti da segnare la loro vita.”
È dunque questo il segreto del buon rapporto che ha con i genitori?
“I genitori giocano un ruolo importante nel mondo della scuola e bisogna tenerli in gran conto. Negli ultimi anni sono molto cambiati: un tempo le famiglie davano sempre torto ai figli, mentre ora è il contrario. Questo avviene perchè i genitori sono spesso molto prevenuti nei confronti della scuola e di chi vi lavora. È nostro compito dunque far riacquistare a queste persone deluse una gran fiducia nella scuola e questo è possibile solo se dai nostri comportamenti si evince che la nostra è una missione, non un semplice lavoro. Devo dire che io, fortunatamente, mettendomi su un piano di ascolto ed intavolando con loro un sereno dialogo, sono riuscita ad avere con i genitori sempre un ottimo rapporto: del resto, quando l’obiettivo comune è il bene dei ragazzi, la loro formazione e la loro crescista, non c’è motivo di ostacolarsi a vicenda, anzi si comprende ancora di più la necessità di una proficua collaborazione tra scuola e famiglia. Per questo motivo cerco sempre più spesso di portare avanti alcuni progetti riservati ai genitori e, anche quando un progetto è rivolto solo ai ragazzi, lo porto sempre sul territorio, in modo da coinvolgere le famiglie.”
Come definisce il rapporto con i colleghi docenti?
“Il rapporto con i docenti, nel passaggio da insegnante a dirigente, è migliorato moltissimo: posso infatti dare loro consigli sulla strada da intraprendere per il bene dei ragazzi e correggere il tiro quando qualche insegnante va fuori strada. C’è anche da parte mia una immedesimazione nei colleghi docenti: conosco bene le criticità dell’insegnamento, quindi capisco eventuali problemi che si vengono a creare ed i miei colleghi sanno che sono una di loro.”
Tra i tanti progetti che ha realizzato come Dirigente Scolastico, oltre al progetto Legalità, quali altre iniziative ricorda con maggiore piacere?
“Un progetto di cui vado molto orgogliosa è “Professione Giornalista” che permette agli studenti della Scuola Secondaria di conoscere da vicino il mondo del giornalismo, di dire la loro su un determinato argomento e di comunicare quindi un pensiero ad un vasto pubblico attraverso una scrittura non finalizzata al voto, bensì alla pubblicazione su un giornale di spessore come La Città, il Quotidiano della provincia di Teramo. Negli anni i nostri studenti più meritevoli, grazie a questo progetto, hanno ottenuto numerose borse di studio finanziate da questo giornale e dall’ordine dei Giornalisti Abruzzo, partner di lustro dell’iniziativa.
Un altro progetto che voglio ricordare è la Settimana dello Sport, una settimana dedicata completamente all’attività sportiva, realizzata in collaborazione con tutte le associazioni sportive della Val Vibrata. Durante questi sette giorni, un gruppo di ragazzi va a sciare, mentre il gruppo che resta si cimenta in altre discipline sportive, come il calcio, il tennis, il basket, la pallavolo, la danza, l’equitazione e tanti altri. Si tratta di una progettualità unica in provincia di Teramo ed è molto entusiasmante sia per i ragazzi, perchè si divertono molto, sia per noi insegnanti, perchè ci ha permesso di scoprire delle eccellenze in ambito sportivo.”
Che idea si è fatta in questi anni della comunità scolastica colonnellese?
“L’Istituto Comprensivo che dirigo comprende tre plessi: Corropoli, Colonnella e Controguerra. Fortunatamente ho un ottimo rapporto con tutte e tre le amministrazioni ed anche i ragazzi sono tutti in gamba, seri, per bene: l’ambiente della provincia è bello anche per questo!
Di Colonnella in particolare, le dico che grandi professionisti, che operano attualmente sul territorio nazionale ed internazionale, sono nati e cresciuti a Colonnella ed hanno frequentato il nostro Istituto. Questo è stato possibile perchè a Colonnella c’è un bellissimo ambiente: i genitori sono molto collaborativi ed i ragazzi sono molto bravi e capaci. C’è molto talento e sono felice che, a poco a poco, stia emergendo.”
Quali sono i premi vinti dai ragazzi che ricorda con maggiore piacere?
“Lo scorso anno alcuni ragazzi hanno realizzato un video sull’inclusione per il concorso nazionale “I valori del calcio”: nella storia da loro ideata, a seguito di un episodio di razzismo verso un giocatore di colore, tutti i compagni di squadra sono scesi in campo con una maschera, così da non rendere riconoscibile il compagno ingiustamente additato. Con questa storia, frutto della fantasia dei nostri ragazzi, ma purtroppo molto vicina alla realtà, siamo arrivati primi in Regione Abruzzo e siamo stati premiati in sala Nervi alla presenza di Papa Francesco e di molti idoli del mondo del calcio: il momento della premiazione è stato molto emozionante e i ragazzi sono esplosi di gioia.
Inoltre due anni fa altri ragazzi hanno realizzato un video sulle guardie del corpo che proteggono le persone che rischiano la vita e vivono sotto scorta: hanno così vinto il concorso nazionale “La nave della legalità”, ottenendo come premio una bella trasferma a Palermo. Questo premio mi ha fatto molto piacere perchè è stato il riconoscimento di un lavoro costante, portato avanti con i ragazzi per lungo tempo. Il nostro Istituto infatti da diversi anni affronta il tema della legalità a 360°: non solo lotta alle mafie, ma anche al bullismo, al cyberbullismo, alla violenza sulle donne e al rispetto dell’ambiente. Vedere riconosciuto l’impegno dei ragazzi e degli insegnanti è stato emozionante e anche gratificante.
Poi abbiamo vinto con grande piacere il concorso “Fare il giornale nelle scuole”, organizzato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Infine, in occasione della Rassegna Nazionale di Teatro a Castel di Sangro, il nostro Istituto ha presentato lo spettacolo “La guerra di Catherine” con il quale si è aggiudicato i premi come miglior regista, miglior attrice non protagonista e miglior assemblement.
Infine che messaggio vuole inviare ai docenti, ai genitori e ai ragazzi dell’Istituto da lei diretto?
“Voglio dire che per formare degli adulti consapevoli, coscienziosi e felici c’è bisogno che ognuno faccia la sua parte.
Ai docenti vorrei lanciare un monito a riscoprire la loro missione di educatori che è quella di tirare fuori dai ragazzi la fiamma delle loro potenzialità.
Ai genitori vorrei chiedere di collaborare sempre con entusiasmo e fiducia per creare tra scuola e famiglia quella grande sinergia senza la quale non è possibile realizzare grandi progetti.
Infine ai ragazzi voglio dire di credere in loro stessi e coltivare i loro sogni: devono svegliarsi la mattina con l’idea di avere un obiettivo e devono avere la forza e l’entusiasmo di lottare ogni giorno per il suo raggiungimento.”
Appuntamento dunque al 30 Novembre a Teramo presso il Teatro Comunale per la cerimonia conclusiva del Premio Nazionale Paolo Borsellino in cui verranno premiati, fra gli altri, il magistrato Luciano Costantini, che lavorò a Marsala al fianco di Borsellino, la giornalista Floriana Bulfon, autrice del libro “Casamonica – la storia segreta” e Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif, attore e regista che ha scritto, interpretato e diretto il pluripremiato film “La mafia uccide solo d’estate”.
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