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Cei: al via il nuovo corso Anicec su “Operatori pastorali e della comunicazione”

ROMAIl corso Anicec si rinnova: non più solo un corso e-learning sulle discipline della comunicazione, ma un ambiente unico di formazione permanente promosso dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. Nuovo progetto e nuovo logo: “Anicec. Operatori pastorali e della comunicazione”. Il progetto è rivolto a tutti i sacerdoti, religiosi, direttori degli Uffici diocesani, giornalisti e operatori dei media nonché seminaristi, catechisti, insegnanti di religione e a quanti abitano il territorio con incarichi pastorali, comunicativi oppure educativi. Il nuovo Anicec, come ambiente digitale di formazione, prevede due livelli di accesso. Il primo – Open – consentirà (previa semplice registrazione) la fruizione di contenuti multimediali (testi, audio, video) in maniera libera e gratuita, con possibilità di condividere risorse autoprodotte (mediante un’area upload). Per gli utenti è possibile consultare una library di materiali messa a disposizione dall’Ucs, costantemente aggiornata, valorizzando le tante attività formative prodotte negli anni così come le numerose pubblicazioni realizzate (volumi, documenti, approfondimenti) e i vari supporti cross-mediali messi a punto.

La piattaforma ha poi un secondo livello di accesso – Academy – un’area riservata a coloro che annualmente si iscrivono al corso di formazione avanzato. Rispetto al passato, il corso è integralmente rinnovato – nei contenuti, nella grafica e nelle modalità di fruizione –, tenendo conto degli sviluppi disciplinari ma anche dell’evoluzione di digital e social media. Accanto alle video-lezioni, realizzate con formule sempre più agili e funzionali, integrano l’offerta didattica degli approfondimenti tematici utili e concreti, insieme a Webinar, video-interviste, tutorial e testimonianze di buone pratiche. Il nuovo corso Anicec promuove poi una più intensa attività di interazione tra i partecipanti (forum, project work, lavori in team), così come degli incontri residenziali.

Sara De Simplicio: