ACQUAVIVA PICENA – Ad Acquaviva Picena venerdì 22 novembre, festa di santa Cecilia, alle ore 20:00, il gruppo dei nati nel 1959 si è ritrovato in chiesa per la Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Gianni Croci; don Gianni nell’omelia ha detto: “Sono felice di celebrare questa Eucarestia, mi ricordo degli anni passati con voi quando frequentavamo le scuole medie insieme qui ad Acquaviva. Siamo qui a festeggiare sessant’anni.
Riprendendo il brano della Lettura, sottolineo cosa aveva fatto il popolo di Israele dopo che i Greci profanarono il loro tempio: iniziarono a ricostruirlo e decisero di celebrare ogni anno nella stessa data della dedicazione, una festa in memoria di quel felice giorno.
Le ricorrenze servono a questo, servono soprattutto a ringraziare, servono inoltre a fare il punto della situazione, fermarsi e staccare un attimo dalla quotidianità della vita per pensare al traguardo raggiunto. Pensare a quanti incontri, a quante possibilità, a quanti doni la vita ci ha dato. Fermarsi per ringraziare. In un mondo di lamentela dimentichiamo sempre di ringraziare.
Ringraziare i nostri genitori perché ci hanno dato al vita, ma prima ancora ringraziare il Signore della vita e dei Suoi doni. Pensiamo spesso al nostro aspetto esteriore e non ci preoccupiamo del nostro aspetto interiore, del nostro cuore. Quando ci lamentiamo dei brutti comportamenti di alcuni giovani, ci siamo mai preoccupati di pensare al nostro esempio?
A cosa noi abbiamo insegnato loro? Noi in sessant’anni abbiamo ricevuto tanta esperienza e ora questa ricchezza dobbiamo donarla ai più giovani, insegnare la gratuità, l’oblatività, il dono. In tanti anni abbiamo compreso che la vera gioia non viene dalle cose materiali, ma dalle relazioni, dalle buoni relazioni, quelle che non si basano sull’interesse, ma sulla gratuità. Se siamo insieme qui stasera significa che crediamo nelle relazioni. Che ci piace stare insieme. Facciamo entrare Gesù nella nostra vita, nel nostro cuore, solo con Lui al nostro fianco saremo felici. Facendo entrare Gesù nella nostra vita comprenderemo che anche nelle difficoltà Lui non ci abbandona e ci dona coraggio e amore. Abbiamo così tanta bellezza dentro di noi da tirar fuori, con l’aiuto di Dio riusciremo a essere dono per gli altri”.
Una festa questa dei neo sessantenni di Acquaviva, tenacemente voluta, ben organizzata e ben riuscita, che è stata gioiosamente accolta da tutti i partecipanti.
I festeggiati hanno detto di sentirsi ancora molto giovani ed energici, contenti di poter essere un sostegno ben ponderato e sensibile per le nuove generazioni. A sessant’anni si vive una stagione della vita diversa da quella già vissuta, dove sentimenti e logica, fantasia e ragione, amore e riconoscenza per il passato e accoglienza verso il progresso, hanno raggiunto il giusto equilibrio. I partecipanti hanno proseguito i festeggiamenti a “La locanda del conte” di Acquaviva.