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Storia, “magistra vitae”

Alberto Campoleoni

Saranno anche modifiche che va incontro agli studenti – superando ad esempio il sistema “rischiatutto” delle buste – ma se si pensa che ormai ogni anno si mette mano all’esame di maturità, qualche perplessità è d’obbligo. Il rischio è quello di un disorientamento continuo.
L’esame di Stato sembra essere il bersaglio preferito di ogni inquilino di Viale Trastevere, forse l’ingranaggio più semplice da modificare nel complesso sistema scuola. Almeno così viene da pensare visti i continui ritocchi, più o meno importanti, che l’esame subisce ad ogni avvicendamento governativo.
L’ultimo è stato appena annunciato dal ministro Lorenzo Fioramonti, che ha spiegato: “L’esame di Stato mantiene l’impianto generale, ma verrà inserita di nuovo la traccia di Storia. La seconda novità è quella di abolire le buste all’esame orale per dare la possibilità agli studenti di prepararsi meglio e sapere che il colloquio orale sarà il compimento di un percorso di studi pluriennale e non una lotteria”.
L’effetto “lotteria” era amplificato dalla scelta – lo scorso anno – tra le buste in mano alla commissione d’esame, dove, aprendone una si scoprivano i temi da affrontare con lo studente all’orale. Il sistema era stato introdotto tra le polemiche, superando tra l’altro la tanto amata “tesina” che gli studenti stessi portavano all’esame. Adesso si svolta di nuovo, anche se il ritorno alla tesina non ci sarà. Il colloquio – spiega una nota del Ministero – partirà, comunque, dall’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla Commissione d’esame in un’apposita sessione di lavoro e proposti dal Presidente. Non sarà però più il sorteggio a determinare la scelta dei materiali da somministrare a ciascun candidato per l’analisi che costituisce l’avvio del colloquio”. Insomma, niente scelta tra le buste, ma sarà comunque la commissione d’esame a condurre il gioco. E già si discute se gli argomenti verranno messi a conoscenza degli studenti prima che si siedano davanti ai commissari o se li vedranno solo al momento dell’esame. Dovrebbe essere quest’ultima l’interpretazione giusta.
Al di là della “lotteria”, merita qualche riflessione in più il ritorno del tema di storia, anche se, a ben vedere, non si era mai allontanato di tanto dalle proposte della maturità. Infatti, se il tema storico era stato abolito dal precedente ministro dell’Istruzione, tuttavia il filone dell’analisi storica era ben riconoscibile all’interno di altre tracce d’esame. Adesso ecco la nuova formalizzazione: “C’è stata una mobilitazione di intellettuali – ha riassunto il ministro Fioramonti – che ha aperto un dibattito importante sul ruolo dell’insegnamento della Storia nella formazione dei nostri ragazzi. La scuola non è un mondo chiuso, ma permeabile alle idee e proposte della società civile. Proporre anche una traccia storica nella prova scritta di Italiano non cambia l’Esame, offre una possibilità in più. Una possibilità importante che conferma il valore della conoscenza del passato per preparare al meglio il futuro”.
E allora bene la Storia, “magistra vitae”, come dicevano i latini. Del resto, ancora Fioramonti precisa: “L’esame di Maturità è un passaggio fondamentale non solo di studio ma anche della vita. Segue il raggiungimento della maggiore età, accompagna l’ingresso in quella adulta”. L’invito ai maturandi è di “prepararsi al meglio”. E, verrebbe da aggiungere, di stare pronti alle novità: sono sempre dietro l’angolo. E’ proprio così anche nella vita.

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