PROVINCIA – L’occhio più attento avrà notato che, in tanti manifesti di presentazione iniziative culturali, sociali o scolastiche, tra gli enti promotori spicca la sigla: Bim-Tronto. Si tratta del Consorzio del Bacino Imbrifero del Fiume Tronto: ente presieduto da Luigi Contisciani che, nel corso degli ultimi anni, sta diventando familiare a sempre più persone.
Presidente Contisciani, ci spieghi lei di preciso cos’è il Bim “E’ un ente pubblico, non economico, che nasce con una legge dello Stato. Esattamente la 959 del 1953, con lo scopo di sostenere il progresso economico e sociale delle popolazioni. In pratica, i Bim gestiscono, per conto dei Comuni, i sovraccanoni che i grandi produttori di energia elettrica sborsano per sfruttando le acque di un fiume, nel nostro caso il Tronto. Il 98% delle royalties arrivano dall’Enel, il resto da privati. Con queste royalties da diversi anni puntiamo molto su scuola, cultura, sociale, turismo, agricoltura. Questi sono i nostri temi-cardine. A me inorgoglisce soprattutto ciò che facciamo nelle scuole, abbracciando più generazioni: dai nonni ai nipoti. I Comuni del Bim-Tronto sono 17, nell’ambito della provincia di Ascoli. Ce n’è anche un altro per la Provincia di Teramo. Complessivamente, i Bim in Italia sono 63, rappresentando oltre 2200 Comuni. Io mi onoro di essere presidente dell’assemblea nazionale della FederBim, la federazione che raggruppa tutti i Bim italiani”.
Quali somme economiche ha a disposizione il suo Ente? “Non per auto-lodarmi, ma grazie ad un intenso lavoro di ricerca e di investimenti, il budget del Bim-Tronto, oggi, è quadruplicato rispetto a quando mi sono insediato. Nel 380mila euro nel 2010, mentre il nuovo Bilancio che andremo ad approvare tra pochi giorni conta oltre 1milione e 300mila euro. Riusciamo a restituire tanto perché questo, come tutti i Bim, ha spese di gestione quasi pari a zero. Se al Bim in un anno entra “100”, ridiamo al territorio almeno “101”. Riusciamo abbiamo solo un direttore ed un segretario a 18 ore a settimana, per le pratiche da gestire. Poi ci avvaliamo dei collaboratori al nostro interno, come la prof. Piccioni. Fino a qualche anno fa erano in molti a non conoscere affatto il Bim, neanche tra le istituzioni stesse. Mentre oggi, come ha scritto qualcuno di recente, il Bim sta diventando il faro del Piceno e questo ci riempie d’orgoglio”.
Entriamo più nello specifico dei progetti, magari iniziando dalla scuola “Certo, siamo al 10imo anno del Pacchetto Scuola Bim un pacchetto importante in questi 10 anni abbiamo dato oltre 2 milioni di euro al territorio, per progetti di vario genere. Quest’anno, ad esempio portiamo avanti 3 progetti di prevenzione, su: cyberbullismo, dislessia e, quello più nuovo, sull’affettività e la sessualità. Poi abbiamo le Olimpiadi d’Inglese, altro progetto che riguarda il 4° ed il 5° anno delle scuole superiori. Oltre 2600 ragazzi hanno partecipato alle selezioni, 80 di questi frequenteranno 5 mesi di scuola con madrelingua inglese in collaborazione con l’Università di Cambridge. I migliori 12 andranno in vacanza-studio in un Paese anglofono. Poi abbiamo il progetto “La scuola che vorrei” dedicato all’ex presidente Forlini, recentemente scomparso. In quest’occasione presenteremo un libro, curato dalla mia assessore alla Cultura, professoressa Gabriella Piccioni, che parlerà della Scuola nel Piceno, dall’inizio ad oggi. “Carta, penna e calamaio” è il titolo e lo presenteremo a gennaio o febbraio. Poi vorrei ancora sottolineare le 100 borse di studio per i ragazzi delle scuole superiori, 75 borse da 300 euro per i ragazzi tra il primo ed il quarto anno, e 500 per il restante numero, del quinto”.
Al di là di questo, ci sono anche altri progetti? “Esattamente, recentemente, ad esempio, abbiamo finanziato l’aula multimediale al liceo scientifico di S. Benedetto, che inaugureremo a metà dicembre. C’è poi il Progetto Cinema portato avanti da un istituto di Ascoli, l’ampiamento della lingua inglese in altre scuole. Un’altra cosa molto interessante ed importante che stiamo portando avanti col contributo della Fondazione Carisap è Mete Picene, che lega cultura e turismo nell’ambito del Masterplan Terremoto. Questo progetto racchiude tutta la rete dei museo, che comprende 23 Comuni e 61 musei, compresi i Musei Sistini”.
In questo caso si parla di turismo e cultura, ma quando verrà realizzato? “Dovrebbe essere pronto per la prossima Borsa internazionale del turismo di Milano, si tratta di un progetto itinerante con 6 percorsi che in questa prima fase riguardano solo Comuni terremotati. Il testimonial d’eccezione è Massimiliano Ossini ed i percorsi sono questi: Miti e Misteri, partendo dalla nostra Sibilla, il percorso del Benessere, da Acquasanta all’ippoterapia di Comunanza ed al lago di Gerosa, passando poi all’Artigianato con Venarotta, Force, Comunanza. C’è poi l’importante percorso del Francescanesimo, che arriva fino a Monteprandone, con S. Giacomo della Marca. Il territorio lo percorriamo tutto, sotto varie forme. Servirà anche a valorizzare le nostre eccellenze gastronomiche, come l’Anice verde di Castignano, la Mela Rosa dei Sibillini. Quest’anno, in particolare, abbiamo fatto due progetti con l’Università di Camerino per far sì che questi prodotti vengano valorizzati. Mentre il 2020 sarà l’anno dell’Oliva tenera Ascolana”.
Il progetto si svolge su più piani, giusto? “Certo, c’è poi una seconda fase che abbraccerà anche altri Comuni oltre il cratere sismico, dalla collina alla costa. In quest’ambito entro la fine del 2020 speriamo di aprire un altro InfoPoint a San Benedetto, oltre a quello di Ascoli che è ormai in fase di allestimento. In Riviera speriamo di realizzare un bellissimo punto informazioni nella caratteristica piazza Pazienza, ossia l’ex mercatino del pesce. Stiamo lavorando col Comune per trovare la giusta formula, al suo interno ci saranno tutte le informazioni turistiche e culturali del territorio, in 5 lingue. Intanto, il 12 ed il 13 dicembre avremo qui oltre 10 giornalisti specializzati in viaggi, per valorizzare ulteriormente il territorio”.
Il Bim si è occupato anche di luoghi sacri, facciamo degli esempi? “Ce ne sarebbero diversi, cito a memoria il finanziamento per i lavori nelle chiese di S. Caterina di Comunanza, la chiesa di Rotella, oltre alla cattedrale Madonna della Marina per il nuovo mosaico. Siamo molto vicini al mondo ecclesiastico anche col contributo ai Musei Sistini”.
Passando all’aspetto Socio-Sanitario, questo è un altro ambito molto importante per voi. “Sicuramente sì. Ogni anno mettiamo a disposizione delle somme agli ospedali di Ascoli e San Benedetto, oltre ai presidi sanitari dell’Area Montana. Da anni sta andando avanti la tele-cardiologia. Abbiamo dotato tutti i medici di base dell’Area Montana di questa strumentazione per consulti clinici molto più agevoli e veloci. A San Benedetto poi sarà presto inaugurato il nuovo reparto di Fisiatria e Riabilitazione al quale abbiamo contribuito con l’acquisto di qualche strumentazione. Idem per il Reparto di Anestesia di Ascoli. Abbiamo finanziato l’ampliamento del Centro Sociale di Comunanza: punto di ritrovo per ben 250 anziani”.
In conclusione ci dica una delle priorità per i prossimi anni “Portare avanti la Filiera del Legno, tra i Comuni di Arquata e Acqusanta, grazie alle Comunanze Agrarie, alle falegnamerie ed ai boscaioli. Vogliamo creare in quell’area terremotata delle nuove opportunità, per non far scappare le persone. Le risorse ci sono, visto che l’85% del terreno boschivo della Comunità Montana del Tronto è in quei 2 Comuni, cerchiamo di creare un progetto di filiera del legno, declinato su legno-energia, legno-mobili e legno-edilizia. A pieno regime, questo progetto farà lavorare oltre 100 persone. Abbiamo poi creato una ESCo, che è una società in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica per i nostri Comuni”.
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