La droga, un “male assoluto”. Perché fa danni alla salute, ammorba la società, inquina l’economia legale, minaccia le istituzioni pubbliche, arricchisce la criminalità organizzata, fomenta violenza e tratta di esseri umani. La Relazione 2019 sulla diffusione di sostanze illecite in Europa, curata da Emcdda (Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) e da Europol e diffusa martedì 26 novembre, riporta cifre inquietanti del “mercato” delle droghe, analizzandone il costante sviluppo.
Numeri in crescita. La cannabis è in cima al mercato europeo, con un valore commerciale stimato attorno agli 11 miliardi di euro l’anno e 25 milioni di consumatori di età compresa tra i 15 e i 64 anni. “La cocaina è la seconda sostanza illecita, per valore commerciale, nell’Ue, di oltre 9 miliardi”. I consumatori abituali sono 4 milioni, concentrati “in maggioranza nell’Europa meridionale e occidentale, ma il mercato è in espansione”.Al terzo posto in questa tragica classifica si colloca l’eroina con gli altri oppiacei: sono 1,3 milioni i consumatori “problematici”(li definisce così la Relazione), per un valore stimato di almeno 7 miliardi di euro. “La rotta dei Balcani – specifica il documento – resta il principale corridoio d’ingresso dell’eroina nell’Unione”. Gli esperti dell’Osservatorio europeo, che ha sede a Lisbona, documentano anche diffusione, consumi e valore finanziario di anfetamine, ecstasy, nuove sostanze psicoattive.
Violenza, corruzione. La Relazione insiste sull’aumento della violenza e della corruzione legate direttamente o indirettamente alle droghe. L’Europa è “regione non soltanto di destinazione ma anche di produzione delle droghe”. Tali attività alimentano gli “affari” delle mafie e del crimine organizzato e transfrontaliero, il rafforzamento delle bande criminali, la moltiplicazione degli omicidi, lo spaccio e i danni sociali e sanitari ad esso correlati,
la minaccia alle giovani generazioni (diffusione della droga nelle scuole),
la tratta, i possibili legami col terrorismo, il riciclaggio di denaro. Nella Relazione 2019 si afferma che “globalizzazione, tecnologia e innovazione sono elementi che spingono il mercato delle droghe”. L’analisi è spietata: la digitalizzazione e i criptomercati si pongono al servizio del crimine che prima alimenta e poi sfrutta le tossicodipendenze. Secondo il rapporto steso congiuntamente da Emcdda ed Europol, la disponibilità complessiva di droghe in Europa “rimane molto elevata” e “i consumatori hanno accesso a un’ampia varietà di prodotti ad alta purezza e di elevata potenza”, a prezzi stabili o addirittura ridotti. Tra i danni collaterali del mercato delle droghe viene segnalato un aspetto inedito: l’impatto ambientale della produzione di stupefacenti, che “comprende la deforestazione e lo smaltimento illegale di rifiuti chimici”.
Azioni di contrasto. Dal canto suo Alexis Goosdeel, direttore di Emcdda, afferma: “questa Relazione è un campanello d’allarme per i decisori politici, chiamati a contrastare un mercato delle droghe in espansione”. Deve inoltre preoccupare “l’aumento della violenza legata al mercato della droga”. Catherine De Bolle, direttore di Europol, aggiunge: “Constatiamo un palese aumento del traffico di stupefacenti” e quindi Europol“rivolge la sua attenzione alle organizzazioni criminali ai più alti livelli che realizzano introiti considerevoli ai danni delle loro numerose vittime”.I settori di intervento indicati nel testo sono molteplici e spaziano dal contrasto dei modelli di business alla riduzione delle vulnerabilità alle frontiere esterne, oltre a una vasta azione di sensibilizzazione e prevenzione. Le due agenzie Ue sottolineano che “l’adozione di un approccio orientato al futuro permetterà di essere meglio preparati a rispondere a potenziali sfide future, come le criptovalute, la tecnologia dei droni, l’automazione nella logistica della filiera e l’impiego dell’intelligenza artificiale”.