“Il mio soggiorno in questo Paese è stato breve ma intenso. Ringrazio Dio e tutto il popolo giapponese per l’opportunità di visitare questo Paese, che lasciò una forte impronta nella vita di San Francesco Saverio e dove tanti martiri hanno dato testimonianza della loro fede cristiana”. A fare un primo bilancio del viaggio è stato il Papa, nell’ultimo discorso pronunciato in Giappone, alla Sophia University di Tokyo, l’università cattolica fondata dai gesuiti nel 1913. “Sebbene i cristiani siano una minoranza, la loro presenza si sente”, ha detto Francesco: “Nonostante l’efficienza e l’ordine che caratterizzano la società giapponese, si percepisce che si desidera e si cerca qualcosa di più: un desiderio profondo di creare una società sempre più umana, compassionevole e misericordiosa”. “Lo studio e la meditazione fanno parte di ogni cultura, e la vostra cultura giapponese è, in questo senso, orgogliosa del suo antico e ricco patrimonio”, l’omaggio del Papa, secondo il quale “il Giappone è stato in grado di integrare il pensiero e le religioni dell’Asia nel loro insieme e creare una cultura con identità specifica”, grazie alla “capacità della cultura giapponese di assorbire e trasmettere la conoscenza”. “I centri di studio, meditazione e ricerca continuano a svolgere un ruolo importante nella cultura di oggi”, ha affermato Francesco: “È necessario che mantengano la loro autonomia e libertà, quale pegno di un futuro migliore”.

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