MARTINSICURO – Molti sono stati negli ultimi anni gli incontri in cui il Vescovo Carlo Bresciani ha spiegato la sinodalità voluta da Papa Francesco e a cui tutti i cristiani sono chiamati: è questo camminare insieme pur nelle distinzioni ma senza distanze, fare ciascuno la propria parte nella comunità e per la comunità, per costruire insieme la Chiesa di domani in cui finalmente si potrà dire “La mia fede è la nostra fede!”
Questo domani sembra già arrivato nella Vicaria di San Giacomo della Marca a giudicare dal momento di grande condivisione vissuto lo scorso venerdì sera presso la Chiesa Sacro Cuore di Gesù di Martinsicuro, in occasione della Festa di Santa Cecilia, Patrona del Canto e della Musica: sia la Santa Messa, celebrata da don Alselmo Fulgenzi, sia il Concerto, che si è tenuto subito dopo, sono stati animati dai cori liturgici della Vicaria. Queste le comunità presenti, dirette dal Maestro Marco Laudi: Regina Pacis e Sacro Cuore di Centobuchi; San Cipriano e San Giovanni Evangelista di Colonnella; Sacro Cuore e Madre Teresa di Calcutta di Martinsicuro; San Niccolò di Monteprandone; Cristo Re, Sacra Famiglia, San Giacomo della Marca e Santissima Annunziata di Porto d’Ascoli; San Gabriele dell’Addolorata di Villarosa; Frati Minori di San Giacomo della Marca.
Durante l’omelia don Anselmo ha ricordato le parole pronunciate da Papa Francesco lo scorso anno in occasione del III Incontro Internazionale delle Corali in Vaticano sull’importanza della musica, che rappresenta un vero e proprio strumento capace di plasmare l’identità cristiana: “La vostra musica e il vostro canto sono un vero strumento di evangelizzazione nella misura in cui voi vi rendete testimoni della profondità della Parola di Dio che tocca il cuore delle persone e permette una celebrazione dei sacramenti, in particolare della Santa Eucaristia, che fa percepire la bellezza del Paradiso.” Il parroco ha ricordato anche il monito di Papa Francesco a “non cadere nella tentazione di un protagonismo che offusca l’impegno e umilia la partecipazione attiva del popolo alla preghiera. Siate animatori del canto di tutta l’assemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria.”
Subito dopo la Messa il mini-concerto in onore di Santa Cecilia si è aperto con il brano “Panis Angelicus”, nella versione più nota di César Franck, cantato dai solisti Romina Assenti e Antonio Malavolta. A seguire i fedeli hanno ascoltato “Preludio e Fuga in Sol Maggiore” di Johann Sebastian Bach, esclusivamente suonato all’organo monumentale da Lisa Colonnella. Il concerto è proseguito con l’esecuzione magistrale da parte dei coristi di due brani del Maestro Frisina, “Lodi all’Altissimo” e “Alto e Glorioso Dio”. Di seguito i presenti sono stati deliziati dal brano “Cantata per Venezia” del Maestro Germani, esclusivamente suonato all’organo monumentale dal Maestro Dino Cocchini. Infine il concerto si è chiuso con il celebre “Canto di Gloria” di Nino Rota.
Tante le eccellenze presenti nel coro insieme ai vari Direttori delle singole corali parrocchiali. Tutti i brani cantanti dal coro sono stati accompagnati da un’esemble strumentale d’eccezione: al violino Alessio Giuliani, alla viola Maria Francesca Esposito, al flauto traverso Rita Maria Pierannunzi e Massimo Amandonico, al corno Sergio Capoferri, alla chitarra Domenico Di Quirico, all’organo Enrica Assenti e Francesco Sciarroni.
Al termine della serata l’artista Pina Olivieri ha omaggiato, con un ritratto di Santa Cecilia, il Maestro Marco Laudi, il quale ha preso la parola per ringraziare tutti i partecipanti, ma soprattutto per esprimere tutta la sua riconoscenza per aver avuto l’opportunità di vivere la gioia dello stare insieme, celebrando e cantando il Signore: “Fare musica procura grande felicità e soddisfazione ed è un forte collante sociale e religioso. La musica unisce, travalicando i confini di età, razza, colore della pelle. Se c’è una cosa che accomuna tutti i popoli del mondo è proprio la gioia che si prova suonando. Ed il primo dono che viene fatto, dopo la vita, è proprio la voce. Io stesso ho sempre considerato il mio amore per la musica come un grande regalo di Dio. Ho semplicemente ascoltato il mio cuore e coltivato un seme che “Qualcuno Lassù” aveva piantato in me. Ma è proprio questo il Miracolo: questo seme il Signore lo fornisce di serie a tutti noi! Quindi la felicità di poter cantare, magari insieme agli altri, è un appello che non possiamo ignorare.”
Dunque emozione, condivisione e gioia sono i sentimenti vissuti da chi ha preso parte al concerto in prima persona, ma anche da coloro che hanno semplicemente assistito. Insomma la parola “insieme” questa volta non è rimasta nei progetti, bensì ha trovato applicazione e realizzazione in questa meravigliosa serata in cui il canto e la musica sono stati grandi strumenti di comunione.