Dopo Giordania, Grecia, Palestina e Israele, la stagione autunnale del Terra Sancta Organ Festival si è conclusa in Siria il 21 novembre scorso con un “debutto concertistico” al Memoriale di San Paolo a Damasco. Per la prima volta la grotta con annessi i resti di una strada romana, dove la tradizione fissa il luogo della Visione e Conversione di San Paolo, ha ospitato la musica della Damascus Pipe Organ Week, organizzata dal Terra Sancta Organ Festival in collaborazione con l’Higher Institute of Music di Damasco. Per l’occasione, il coro da camera dell’Istituto diretto dal maestro Missak Baghboudarian ha eseguito brani di musica sacra di diverse tradizioni musicali. A conclusione del concerto il rettore del santuario padre Raimondo Girgis ha salutato il nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari. Quest’ultimo “ha ringraziato gli organizzatori, che da cinque anni e anche nei momenti più pesanti della guerra portano un po’ di serenità e bellezza con questi concerti di alto valore artistico, e ha auspicato che la Siria possa tornare a risorgere con l’aiuto della comunità internazionale, terminando la Quaresima a cui da anni è sottoposta, per tornare a cantare finalmente l’Alleluia della pace”. Il Terra Sancta Organ Festival, organizzato dalla Custodia di Terra Santa nei Paesi dove è presente, è l’unico festival internazionale attivo in Siria negli anni della guerra. Nei giorni precedenti altri cinque concerti erano stati eseguiti nella chiesa di S. Antonio a Damasco, nella chiesa di San Francesco ad Aleppo e nella chiesa del Sacro Cuore a Latakia, con un musicista internazionale di eccezione: l’ungherese Robert Kovács, organista dell’Orchestra Filarmonica di Vienna (i famosi Wiener Philarmoniker). Kovács si è anche esibito il 14 novembre nella chiesa di S. Antonio a Damasco in un concerto per organo e orchestra con l’Orchestra sinfonica nazionale della Siria diretta sempre da Missak Baghboudarian, che si è avvalsa anche di musicisti dell’Higher Institute of Music per sopperire alla riduzione di organico a causa della fuga all’estero di diversi strumentisti. Il pubblico, ugualmente composto da cristiani e musulmani, ha riempito le chiese. In Medio Oriente l’organo è percepito come uno strumento “cristiano”, trovandosi quasi esclusivamente nelle chiese: il Terra Sancta Organ Festival offre agli amanti della musica di questi paesi la possibilità di accedere ad un repertorio poco conosciuto e al tempo stesso rappresenta un segno della presenza della Custodia di Terra Santa anche nel campo della cultura e della musica di qualità. I concerti del Terra Sancta Organ Festival riprenderanno in gennaio in Libano e dopo Pasqua a Cipro.
0 commenti