“Queste considerazioni sembrano distanti dalle sentenze che in tema di diritto alla vita vengono talora pronunciate nelle aule di giustizia, in Italia e in tanti ordinamenti democratici”, il grido d’allarme di Francesco, durante l’udienza ai membri del Centro studi Livatino. “Pronunce per le quali l’interesse principale di una persona disabile o anziana sarebbe quello di morire e non di essere curato”, ha commentato il Papa – o che – secondo una giurisprudenza che si autodefinisce ‘creativa’ – inventano un ‘diritto di morire’ privo di qualsiasi fondamento giuridico, e in questo modo affievoliscono gli sforzi per lenire il dolore e non abbandonare a sé stessa la persona che si avvia a concludere la propria esistenza”.