SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I giovani sono sempre più lontani dalla Chiesa e guardano alla fede com diffidenza? Verrebbe da dire proprio di no dopo aver partecipato alla Santa Messa che il Vescovo Carlo Bresciani ha celebrato per gli studenti del Liceo Classico “Leopardi” di San Benedetto del Tronto. I liceali hanno partecipato in massa alla funzione, celebrata quasi per intero in greco e latino – come sempre avviene per questo tradizionale appuntamento – curandone ogni singolo dettaglio. All’offertorio gli studenti hanno portato, fra le altre cose,i dizionari di italiano, latino, greco e inglese, strumenti quotidiani di lavoro in classe. Tantissimi i ragazzi che prima della Santa Messa hanno fatto la fila per poter celebrare il Sacramento della Riconciliazione. L’Eucaristia è stata animata dal coro del liceo, composto da numerosissimi ragazzi. Insieme al Vescovo hanno concelebrato il parroco della Cattedrale don Patrizio Spina e don Matteo Calvaresi che presso il Liceo Classico è docente di Religione Cattolica.
Durante l’omelia il Vescovo Carlo ha affermato: «Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato Gesù ci dice che dobbiamo essere dei servitori. Con queste parole egli ci indica quale sguardo dobbiamo avere per costruire bene i rapporti della nostra vita.
Non deve prevalere quella logica, purtroppo assai diffuso, di dominare gli altri per usarli.
Pensiamo ad esempio ai vostri genitori che vi aiutano a crescere non per dominarvi, ma per servirvi. Certo, hanno un potere, ma questo potere lo usano per un fine buono. Anche nei rapporti fra voi ragazzi non ci deve essere uno sopraffazione.
Anche gli apostoli hanno discusso sul potere, litigando su chi dovesse essere considerato più importante. Gesù, al contrario, ci insegna che se hai qualcosa in più questo è per essere donato. Gesù usa il suo potere per servire. Non è questa la logica che incontriamo nel mondo, ma è quella che dobbiamo adottare.
Gesù è per noi un modello: egli non vuole dominarvi e se vi chiede qualcosa di impegnativo lo dice perché è uno che vi vuole bene e se vi vuole veramente bene vi sprona a cose alte. San Paolo ci esorta ad avere in noi gli stesi sentimenti di Gesù il quale, pur essendo di natura divina, non avendo bisogno di niente, si è donato completamente a noi. La sua grandezza è che è diventato servo per insegnarci il segreto della vita che è l’amore. Amare non è sempre facile, non bisogna illudersi su questo. Anzi! Occorre pertanto che siamo perseveranti con gli altri, come Dio lo è con noi. Non dovete solo aspettarvi perseveranza dagli altri, dai genitori, dai professori, ma anche dovete essere perseveranti verso gli altri, ad esempio in classe. In tal modo metterete la vostra intelligenza a servizio del cuore e crescerete umanamente e cristianamente».
Alla conclusione della Santa Messa il Dirigente Scolastico Maurilio Piergallini ha rivolto il suo saluto al Vescovo Carlo: «La ringraziamo Eccellenza per il tempo che ha condiviso con noi e per le parole che ci ha rivolto. Momenti come questi servono per fa sì che i rapporti fra studenti, docenti e ogni componente della scuola siano più umani. Nella nostra missione educativa ci sforziamo di mettere l’intelligenza a servizio del cuore perché siamo ben coscienti che è proprio questo che fa crescere la comunità scolastica”.
Conclusa la celebrazione, il coro si è disposto sul presbiterio e si è esibito, eseguendo alcuni canti a carattere religioso: alcuni tradizionali, altri rivisitati in chiave moderna. Ha diretto il coro il Professor Ventidio Sciocchetti, lo stesso che ha presentato ai ragazzi l’ex preside Tito Pasqualetti. Questo nostro concittadino, stimato grecista e illustre letterato (si pensi che è stato allievo all’Università di Natalino Sapegno), si è rivolto con tono scherzoso ai ragazzi con queste parole: «Dovete sapere che io sono stato un docente del vostro professore. È passato molto tempo, ma posso dire che era un bravo ragazzo, anche se non eccelleva in matematica!».