di Giuseppe Mariucci
MONTELPARO – Emilio, per tutti “Mimo”, ci aveva lasciati per sempre qualche giorno fa!
Era arrivato all’Istituto-Azienda Socio Sanitaria “G.Mancinelli” di Montelparo piccolissimo: aveva appena 5 anni e se n’è andato, improvvisamente, dopo poco più di cinquant’anni.
Era normalità incontrarlo e salutarlo tutti i giorni per le vie del paese.
La sua mancanza, ora, è evidente e dolorosa per tutti!
Oggi pomeriggio, proprio all’interno di quella che è stata la sua casa, la sua famiglia e dove tutti gli volevano bene, è stato ricordato con la celebrazione di una Messa in suo suffragio.
Il priore-Parroco di San Michele Arcangelo Fra Emanuele, con la sua solita e naturale dolcezza, si trovava di fronte una commozione generale: i suoi amici, i suoi assistenti e tutti quelli che, del paese, lo consideravano da sempre uno di loro, erano qui increduli ed emozionati!
Non è stato affatto semplice, per chi si occupa di questi ragazzi, rivelare e spiegare loro un evento così tragico e doloroso!!
Il momento che ha suscitato più emozione e ha visto scorrere più di una lacrima, è stato quello in cui, durante la preghiera dei fedeli recitata di volta in volta dalle assistenti, si è inserito Michele, uno dei più grandi amici di Emilio. Dalla sua sedia a rotelle e con la voce tremolante, leggeva alcune righe, scritte di proprio pugno.
Egli diceva:
“Lo sai Emilio? Mi manchi tantissimo!
Ogni ora, ogni secondo che passa
non pare vero che non ci sei più.
Sei sempre nel mio cuoricino,
“diavolaccio”, dove stai adesso?
Batti un colpo
Detto. Ciao MiK, Pelatelli Maus!
Michele”
Ed anche tutti quelli che gli sono stati vicini per assisterlo hanno voluto ricordarlo così:
“All’improvviso hai deciso di salutarci e noi,
qui, dobbiamo rassegnarci al fatto che
non ti vedremo più in giro per l’Istituto,
con le tue espressioni buffe
ed i tuoi lavori impossibili da realizzare.
I tuoi “…a, boh!!!…la barba di venerdì,
zitti zitti spicciolino….
Ci consola il fatto che tu sia vissuto in Istituto,
nella tua casa, contornato dall’affetto di tutti noi.
Hai lasciato un grande vuoto,
ma il tuo ricordo resterà sempre vivo.
E, come dicevi tu, “pazienza”!”
Infine Denni, l’altro suo grande amico e compagno di una vita qui vissuta insieme e anche lui dalla sua sedia a rotelle, dopo un’assidua partecipazione alla messa a voce altisonante e con un’incredibile capacità canora, ci spiegava di aver voluto salutare “Mimo” dedicandogli quell’angelo da lui disegnato che era appoggiato alla foto piazzata sull’altare.
Ciao “Mimo” e, come invocato spesso durante la messa dal celebrante “sii a noi vicino nel nostro cammino terreno, tu che ora puoi rivolgere da vicino il tuo sguardo e le tue preghiere al padre di tutti noi!”