Le Chiese cristiane in Europa hanno celebrato ieri a Bruxelles la Giornata dei diritti umani chiedendo all’Unione europea l’espansione del riuscito programma di corridoi umanitari in nome della “sacralità della vita e la dignità inviolabile di ogni essere umano creato a immagine di Dio”. In un evento al Parlamento europeo tenutosi oggi a Bruxelles – si legge in un comunicato congiunto della Conferenza delle Chiese in Europa (Cec) e della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme) – la Federazione delle Chiese protestanti in Italia (Fcei) e la Comunità di Sant’Egidio – hanno lanciato la proposta di aprire altri corridoi umanitari per 50.000 persone da e verso la Libia per un periodo di due anni.
“In un giorno in cui celebriamo i diritti umani, una coalizione ecumenica presenta una proposta alle istituzioni dell’Ue affinché si aprano corridoi umanitari dalla Libia e dai Paesi vicini in crisi, analoghi a quelli che esistono già in Italia e in altri Paesi dell’Ue”, ha detto il rev. Luca Maria Negro, presidente della Fcei. “I diritti umani non dovrebbero essere semplicemente una questione di parole ma una questione di azione. I corridoi umanitari sono esattamente questo e questo è il momento giusto per l’Ue per portarlo avanti”, ha aggiunto. Tre i punti-chiave della proposta: la richiesta al Governo italiano di porsi come capofila di una cordata di Paesi Ue coinvolti nell’iniziativa; la collaborazione operativa con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per preparare i beneficiari dei corridoi umanitari al percorso che dovranno fare nei Paesi di accoglienza; la partecipazione della società civile e delle chiese nella fase dell’accoglienza e dell’integrazione dei beneficiari. “Ribadiamo dunque in questo modo l’urgenza di un intervento in Libia e nei Paesi vicini, teso ad aprire un canale di accesso legale e sicuro a Stati che garantiscano il diritto di asilo e la protezione umanitaria”. Parlando all’evento, Torsten Moritz, segretario generale del Ccme, ha commentato: “Con le situazioni di crisi che peggiorano in Europa, il nostro continente deve contribuire maggiormente alla protezione dei più vulnerabili”. “I corridoi umanitari europei saranno una parte importante nel farlo con sicurezza e dignità per coloro che vogliamo proteggere”. E il rev. Christian Krieger, presidente della Cec, ha aggiunto: “La crisi umanitaria affrontata dai migranti, i cui diritti umani vengono violati ogni giorno, ci chiama come cristiani ad essere testimoni e offrire ospitalità. Pertanto, sosteniamo fortemente l’appello della Ccme e di altre organizzazioni cristiane che richiedono passaggi sicuri e legali. In questa Giornata dei diritti umani, confermiamo ancora una volta il nostro impegno a lavorare insieme per la protezione della vita umana”.
0 commenti