ACQUAVIVA PICENA – Con la solennità dell’Immacolata Concezione, si è conclusa la Novena di preghiera in preparazione della festa che ha coinvolto tutta la comunità parrocchiale di Acquaviva Picena. Ogni serata di preghiera è stata scandita da un particolare momento animato dalle realtà della parrocchia di San Niccolò. Oltre alla quotidiana Messa delle ore 18:00, si è convenuto aggiungere la Celebrazione Eucaristica alle ore 21:15, preceduta dal rosario, che ogni sera è stato meditato da un gruppo di persone appartenenti ai vari quartieri del paese, dal gruppo RNS e dalle Confraternite maschili e quella femminile. Inoltre durante la Novena i fedeli hanno potuto rimanere in preghiera tutta la notte leggendo i brani del Vangelo, nella “Notte della Parola”, si è onorato il santo Patrono Niccolò, alla comunità sono stati presentati i ragazzi che si apprestano a ricevere il Sacramento della Cresima e i bambini che si stanno preparando a ricevere la Prima Comunione.
Un grande ringraziamento per le preziose riflessioni va a don Roberto Traini, che ha accettato con gioia l’invito di don Pierluigi ad unirsi alla comunità acquavivana per vivere insieme i nove giorni in preparazione della solennità di Maria Immacolata.
Una presenza importante è stata anche quella del vescovo emerito Sua Eccellenza Monsignor Gervasio Gestori, quella dei frati agostiniani del convento di san Lorenzo di Acquaviva, delle suore del Piccolo Fiore di Betania e delle suore Francescane del Sacro Cuore.
In occasione dei festeggiamenti di san Niccolò, che cadono sempre all’interno della Novena, il vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto Sua Eccellenza Monsignor Carlo Bresciani, si è unito alla comunità acquavivana per vivere insieme questo lieto evento, nell’omelia durante la Celebrazione Eucaristica ha detto: “ I santi sono coloro che ci danno forza, che ci proteggono, è importante festeggiarli. Nel vostro caso festeggiate san Nicolò, voi ragazzi dovete essere fieri del vostro Patrono, è un amico che vi vuole bene, lui vi è vicino, ora è con il Signore e presso di Lui prega per voi.
Dobbiamo ringraziare il Signore per questo amico che ci vuole bene. Ci chiediamo ora cosa ha fatto per diventare santo? Ha fatto semplicemente ciò che Gesù aveva detto, quando un grande dottore della legge è andato a chiederGli, quale era il più grande comandamento, Gesù gli rispose che la cosa più importante della vita è amare Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e amare il prossimo come Gesù ci ama. San Niccolò ha fatto questo, anche prima di diventare vescovo era un giovane devoto che pregava, che andava in chiesa. Lui si impegnò anche nel Concilio di Nicea e in molte occasioni a difesa della Chiesa e di Dio. Mantenne una forte fede anche durante le persecuzioni dei cristiani e per le sue opere viene ricordato ancora oggi dopo tanti anni. È venerato anche in molte parti del mondo, non solo in Italia. La fede non deve essere solo di parole, ma c’è bisogno delle opere, san Niccolò si adoperò molto. La tradizione ci tramanda grandi opere, sicuramente ce ne saranno state tantissime, ma noi ne ricordiamo in particolare alcuni grandi miracoli. San Niccolò ci indica la strada da percorrere, la storia è cambiata, ma la strada per arrivare a Dio è la stessa: una fede autentica, amare il Signore e amare il prossimo. Fare la carità e insegnarla ai più giovani, ecco cosa dobbiamo fare per essere bravi cristiani. La carità nasce dal cuore poi arriva alle mani, per quello che le mani potranno disporre. Anche voi bambini vi chiederete come fare per fare la carità, ecco che qui abbiamo bisogno dell’aiuto dei santi, del loro esempio e poi loro insieme alla Madonna e a Gesù ci aiutano quando gli chiediamo un consiglio. Dobbiamo ascoltarli come quando ascoltiamo i nostri genitori, loro sanno quale è la strada giusta da percorrere”.