COLONNELLA – In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne “È sempre 25 Novembre”, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Colonnella ha organizzato due incontri sul tema con la Dott.ssa Valentina Muzii, restauratrice di opere d’arte di Teramo.
La Dott.ssa Desirèe Del Giovine, Presidente della Commissione, ci racconta come è nata questa originale idea: “Il nostro intento era quello di affrontare l’ormai drammatico problema della violenza sulle donne da una prospettiva insolita, quella dell’arte, ed è stato quindi naturale rivolgerci alla Dott.ssa Muzii, diplomata presso l’Università Internazionale dell’Arte di Firenze, che dal 2004 si occupa della conservazione e del restauro di beni artistici nel territorio abruzzese, con committenze pubbliche e private e con lavori certificati dalla Soprintendenza d’Abruzzo.”
Il primo appuntamento, dal titolo “Donne e violenza: focus attraverso le opere d’arte”, si è svolto Venerdì 29 Novembre presso l’hotel Bellavista ed è stato caratterizzato da un dialogo multimediale molto apprezzato dal pubblico. Essendo l’argomento vasto e ricco di opere d’arte, le stesse sono state organizzate dalla relatrice in sei sezioni distinte, tutte aventi ad oggetto eventi storici realmente accaduti oppure racconti noti della mitologia greca e romana. Per il tema femminicidio, si è partiti da molto lontano e precisamente da un’epigrafe romana riguardante una giovane moglie sedicenne uccisa dal marito, per giungere a L’assassino minacciato di René Magritte e a Qualche piccolo colpo di pugnale di Frida Kahlo. Per il tema violenza sessuale sono stati passati in rassegna tra le altre le opere Giuditta e Oloferne del Caravaggio e di Artermisia Gentileschi, Lo stupro di Edgar Degas e Omicidio con stupro di Otto Dix. Per il tema suicidio di particolare rilievo sono state le citazioni di Guido Reni per La morte di Cleopatra e Frida Kahlo per Il suicidio di Dorothy Hale. Interessanti anche le sezioni rapimento, di cui cito su tutti Il ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini, lo sfruttamento, tema la cui opera più famosa probabilmente è rappresentata da Le spigolatrici di Jean François Millet e la discriminazione sociale, tema a cui sono rivolte molteplici opere, a partire da Il peccato originale di Michelangelo Buonarroti fino ad arrivare ai Manifesti di Henry de Toulouse – Lautrec.
Molto apprezzato dal pubblico anche il secondo appuntamento, dal titolo “la Donna e la Bellezza nell’arte”, che si è svolto ieri sera, Domenica 15 Dicembre alle ore 18.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Colonnella: stavolta la relatrice ha portato il pubblico a fare un viaggio immaginario sull’evoluzione dei canoni estetici femminili. Considerato che il 90% circa delle opere d’arte ha un soggetto femminile, numerose sono state le sculture e le pitture prese a riferimento per ogni periodo storico. Dell’arte preistorica, minoica ed egizia, vale la pena di citare la Venere di Willendorf, rappresentativa di come l’idea di bellezza nell’antichità sia strettamente legata alla prosperità e alla fecondità; per l’arte greca, così come per quella romana, la bellezza è essenzialmente grazia, misura e proporzione ed il canone estetico femminile è rappresentato da forme morbide del bacino e da seni rotondi e sodi, come dimostra la Giunone Cesi; nell’arte paleocristiana e gotica la donna incarna le virtù verginali della Madonna, quindi il corpo femminile viene privato di ogni elemento di sensualità, esile e con il seno schiacciato, con abiti lunghi, coperta dal capo ai piedi, come Teodora e la sua corte; si cambia poi completamente registro con il Rinascimento, periodo in cui la bellezza esteriore non viene più condannata, bensì mostrata con orgoglio, come la Venere di Urbino del Tiziano o La Fornarina di Raffaello o La Venere dormiente di Artemisia Gentileschi, tutti esempi di donne opulenti, dalle forme abbondanti e dalla pelle chiara; nuovo cambio di canone estetico dal 1700 in poi, quando le opulenze barocche lasciano spazio a corpi più contenuti e dalla vita strettissima, come ad esempio in Danza di Nicolas Lacret, fino ad arrivare nel 1800 ai corpi asciutti e sottilissimi delle Donne in giardino di Claude Monet e nel 1900 ai corpi estremamente magri e longilinei, come quello mostrato da Otto Dix in Ritratto della giornalista Sylvia von Harden, emblema di emancipazione della figura femminile.
Grande la soddisfazione da parte della Dott.ssa Del Giovine la quale dichiara:”Il nostro Comune è da sempre attento e sensibile alle problematiche che riguardano la violenza sulle donne. La CPO comunale partecipa attivamente alle campagne di comunicazione relative, nazionali e locali.
Voglio ricordare in particolare la “Panchina Rossa” presente nel porticato davanti al Comune, diventata simbolo per tutti, alla lotta alla violenza sulle donne. Purtroppo anche il nostro comune di Colonnella non è esente da casi di violenza in famiglia. Nonostante la recente legge del Codice Rosso, è sempre difficile sporgere denuncia. Confido che, attraverso il nostro contributo di informazione, i casi siano sempre meno e vengano risolti nelle sedi opportune senza spargimento di sangue, come è avvenuto in alcuni comuni limitrofi. Penso che non bisogna mai stancarsi di tenere le luci accese contro la violenza di ogni genere e non avere paura di segnalare e supportare le eventuali vittime. Ricordo che la nostra provincia lavora con grande attenzione attraverso il centro antiviolenza La Fenice, dove svolgono la loro attività valide operatrici a cui ci si può rivolgere per avere informazioni ed eventuale concreto aiuto. L’importante è educare i nostri figli al rispetto reciproco, fin da piccoli, anche nelle scuole primarie, sperando di poter dire tutti insieme Stop alla violenza sulle donne.”
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