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VIDEO Rai Uno a Colonnella per il problema dello sfruttamento della prostituzione, Don Dino Straccia: “Una situazione difficoltosa”

COLONNELLA – Collegamento Rai dal piazzale della Chiesa di San Giovanni Evangelista, lunedì 16 dicembre, durante la trasmissione Uno Mattina: tema della diretta il problema dello sfruttamento della prostituzione.

A seguito degli ultimi arresti fatti nell’ambito dell’operazione “Mafia Nigeriana” sono venuti alla luce traffici illeciti, tra cui la tratta delle donne, tra la Puglia e la Bonifica del Tronto, a cavallo tra Marche ed Abruzzo: l’inviata della Rai è venuta a chiedere ai residenti come facciano a convivere quotidianamente con questo problema. Una piccola rappresentanza della cittadina è intervenuta in diretta ed ha dichiarato che il problema esiste ed è sotto gli occhi di tutti: basta percorrere la strada con l’automobile per incontrare queste povere donne sfruttate, che indossano abiti succinti e che, durante le ore più fredde, accendono bancali per riscaldarsi. “È difficoltoso – ha detto una giovane madre del posto – spiegare ai propri figli la presenza di queste donne sulla strada.

Il Sindaco del paese, Leandro Pollastrelli, ha dichiarato che da anni si sta cercando di combattere lo sfruttamento di queste donne, in collaborazione con i Comuni limitrofi interessati e con la Questura di Teramo attraverso azioni congiunte e mirate, come ad esempio le numerose sanzioni a danno delle prostitute e soprattutto dei clienti che si fermano a contrattare con loro prestazioni sessuali.

Presente anche don Dino Straccia, parroco del paese da pochi mesi, il quale ha dichiarato che il problema è evidente ed innegabile e spera che, con il suo nuovo impegno pastorale e con la collaborazione delle istituzioni, si riesca a mettere finalmente la parola fine a questo traffico che alimenta la malavita, ma soprattutto lede la salute e la dignità di queste giovani donne.

Ricordiamo che da anni la Chiesa è accanto alle donne schiavizzate ed intrappolate in questi giri terribili della prostituzione, attraverso l’opera umile e silenziosa, ma proficua e fruttuosa delle Suore oblate dell’Istituto del Santissimo Redentore, le quali con pazienza ed amore, grazie anche al valido aiuto di alcune volontarie, riescono ad avvicinare queste ragazze, spesso sole e terrorizzate, e a reinserirle nella società con attività retribuite che restituiscono loro fiducia e dignità.

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