Di fatto, con una risoluzione approvata ieri a Strasburgo (581 voti favorevoli, 26 contrari e 83 astensioni), gli eurodeputati chiedono le dimissioni del premier maltese Muscat in relazione al caso dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Nel testo si fa riferimento alle accuse di “corruzione e riciclaggio di denaro” rivolte al primo ministro maltese, al capo di stato maggiore e all’ex ministro del turismo, altri membri del governo, imprese private e persone ad esse collegate. I deputati “deplorano che numerose altre indagini su casi connessi di riciclaggio e corruzione non abbiano registrato progressi o non siano state nemmeno avviate”. La risoluzione afferma che “gli sviluppi registrati negli ultimi anni a Malta hanno portato a gravi e persistenti minacce allo Stato di diritto, alla democrazia e ai diritti fondamentali”; gli eurodeputati si dicono preoccupati “per il rispetto della libertà dei media, dell’indipendenza della polizia e della magistratura e della libertà di riunione pacifica”. Inoltre, il Parlamento si rammarica per la mancanza di garanzie costituzionali adeguate sulla separazione dei poteri. Le osservazioni della vicepresidente della Commissione Jourová, secondo la quale la mancata attuazione di riforme giudiziarie da parte di Malta potrebbe far scattare una procedura a norma dell’articolo 7, sono state accolte con favore dai deputati.