“Il bene comune è appunto il bene di tutti, nessuno escluso. E chi amministra la cosa pubblica, chi è chiamato al compito di governare, esprime certo gli orientamenti della maggioranza ma con il dovere di rispettare e garantire la libertà e i diritti degli altri, delle minoranze. Questa è l’essenza della democrazia che richiede rispetto reciproco”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
“Nella stagione che viviamo – ha notato il Capo dello Stato – il confronto politico assume sovente toni molto aspri. E anche alcuni recenti passaggi parlamentari hanno fatto registrare tensioni”. “Sappiamo che la politica comporta anche scontri”, ha aggiunto Mattarella, che ha voluto ricordare alcune parole di Aldo Moro: “Anche se talvolta profondamente divisi, sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità ed il dovere di andare più lontano e più in alto. Non è importante che pensiamo le stesse cose”, scriveva, “invece è di straordinaria importanza la comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo”.
Parole dalle quali il presidente ha voluto trarre delle indicazioni, come quella relativa al fatto che “chi riveste ruoli istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini”. A tal proposito, Mattarella ha richiamato il grave pericolo – di cui era ben consapevole lo stesso Moro – che corre una “società attraversata da lacerazioni profonde”.

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