“Il cristianesimo libera dalle paure”. Ne è convinto don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, intervenuto oggi a Roma al seminario di studio “Diseguaglianze: cambiare qui e ora”, promosso da Caritas italiana, nell’ambito della campagna “Chiudiamo la forbice“, che richiama tutti a rinforzare l’azione comune educativa e di animazione nei territori, per superare le disuguaglianze e promuovere comunità più consapevoli e aperte.
“Se vuoi essere missionario – ha spiegato don Pizzoli – bisogna accogliere quello che la gente dice e purificarlo dalle paure”. Il direttore di Missio ha raccontato la sua esperienza missionaria nel Nord est del Brasile, nello Stato di Paraìba. Qui ogni 24 giugno, data di nascita di San Giovanni Battista, si celebrano le “feste junine”, una delle festività più importanti. “In quei giorni anche la gente più povera si sente ricca per l’abbondanza di mais, dolci, torte – ha ricordato -. Ci sono danze in costume. La festa del raccolto è abbinata alla festa di Giovanni Battista.
Al tramonto del giorno prima, il 23 giugno, tutti accendono i fuochi della vigilia. Ho chiesto in giro cosa significassero. Mi hanno detto che se non si fa il salto del fuoco ci sarà un anno di disgrazie. La gente ha paura del malocchio”. Il missionario ha spiegato loro le contraddizioni di questa pratica, che aveva “riempito il vuoto con le paure”. “L’anno successivo – ha concluso – la festa di San Giovanni è stata preparata con un mese di anticipo e tutte le comunità hanno acceso il fuoco davanti alla cappella e celebrato la liturgia della parola. Dopo 30 anni ho assunto la cultura, l’ho purificata dalle paure e l’ho elevata: questo è il lavoro dei missionari”. Durante il seminario sono stati premiati gli studenti vincitori di concorsi organizzati nell’ambito della campagna “Chiudiamo la forbice”. Quindi i ragazzi sono stati divisi in gruppi e hanno svolto dei laboratori di approfondimento su temi specifici, per portare alla plenaria le loro proposte.
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