Di viaggi, Pierpaolo, nella sua vita ne ha fatti davvero tanti. Per lavoro è sempre stato con la valigia in mano. In casa sua, preparare la valigia è divenuta un’abitudine. Per Elda, che prima di ogni partenza si assicura che non manchi nulla di ciò che può servire al suo Pierpaolo. Per Pierpaolo che, ogni qualvolta rimette insieme le sue cose, sa che presto tornerà a casa dalla sua Elda.
“Prometto di esserti fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
La promessa, fatta qualche anno fa davanti all’altare alla sua Elda, torna subito in mente a Pierpaolo e lui non ci pensa su due volte, prepara anche lui la valigia, prende per mano la sua Elda e si fa ricoverare insieme a lei.
A raccontare su Facebook la storia di Pierpaolo e Elda è la sezione ostiense della Comunità di Sant’Egidio.
Pierpaolo nasce 92 anni fa a Bellagio. Fin da piccolo si ritrova a fare i conti con gli orrori della guerra e del nazionalsocialismo. Diviene partigiano ed entra a far parte della 52.ma Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”. Il 27 aprile 1945 partecipa alla cattura e all’arresto di Mussolini.
La guerra finisce e lungo “quel ramo del lago di Como” di manzoniana memoria incontra l’amore. Elda ha un anno più di lui ed è originaria di Como.
Si sposano il 2 dicembre 1950 e si trasferiscono ad Acilia, quartiere popolare di Roma, che sorge nelle vicinanze dell’aeroporto di Fiumicino, dove lui inizia a lavorare come steward dell’Alitalia, la compagnia aerea nazionale nata appena quattro anni prima.
Lui, che per anni ha solcato i cieli in lungo e in largo, cavalcando le nuvole e ondeggiando al ritmo delle perturbazioni, ogni volta non vedeva l’ora di tornare dalla sua metà del cielo. E ora, che le perturbazioni della vita stanno facendo ondeggiare la sua amata Elda, lui è lì, accanto a lei, che le tiene la mano.
I volontari della Comunità di Sant’Egidio di Ostia li incontrano durante una delle visite che fanno abitualmente agli ospiti della casa di cura.
Uno accanto all’altra, si tengono teneramente per mano. Come quella mattina del 2 dicembre 1950.
Di anni ne sono trascorsi 69.
“Eccomi, sono pronto. Andiamo”. Pierpaolo si sistema il cappotto, prende Elda per mano e si chiude la porta della stanza alle spalle.
Col passo un po’ incerto, più per l’emozione che per l’età, accompagnati dalla figlia Ivana e dagli amici della Sant’Egidio, lo scorso 2 dicembre Elda e Pierpaolo sono tornati all’altare. Lei, capelli a caschetto tenuti fermi da un cerchietto, accenna un sorriso mentre con una mano tiene un bouquet di rose colorate e con l’altra stringe la mano di lui.
Nella chiesa di Lungomare Paolo Toscanelli (quella dell’ex colonia marina Vittorio Emanuele III) si scambiano ancora una volta le promesse di matrimonio. Sempre mano nella mano.
“Prometto di esserti fedele sempre, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
PS: Terminata la cerimonia, i “novelli sposi” hanno festeggiato con gli amici della Sant’Egidio che hanno preparato loro un pranzo speciale nella “Casa di Pina”, il co-housing che la Comunità gestisce a Ostia. Non è certo mancata la torta, una golosa crostata alle albicocche.