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Irlanda del Nord: appello dei leader delle Chiese cristiane per un Accordo che possa ripristinare presto l’Assemblea

In una dichiarazione congiunta dal titolo “Time for a deal” (Tempo per un Accordo”),  i leader della Chiese cristiane d’Irlanda incoraggiano i leader dei partiti politici a non perdere di vista l’obiettivo di ripristinare la “devolution” in Irlanda del Nord e le istituzioni che la regolano la vita del Paese in relazione con il Regno Unito, durante la pausa natalizia delle trattative. “Come molti nelle nostre comunità, siamo delusi dal fatto che non sia stato possibile ripristinare le istituzioni prima di Natale. Come leader delle principali Chiese irlandesi, vogliamo incoraggiare tutti coloro che prendono parte alle trattative affinchè insieme sappiano cogliere appieno questa opportunità quando torneranno al tavolo dei negoziati in gennaio”. L’Assemblea dell’Irlanda del Nord è inattiva dal gennaio 2017, da quando il vice-primo ministro del Sinn Féin, Martin McGuinness, si è dimesso in polemica con la prima ministra Arlene Foster, colpita da uno scandalo sugli incentivi per le energie rinnovabili. Da allora il Parlamento nord-irlandese è stato sciolto e non si è più riunito. Il Parlamento e il Governo dell’Irlanda del Nord, una delle quattro nazioni costitutive del Regno Unito, sono stati creati alla fine degli anni Novanta per garantire maggiore autonomia alla regione. Si occupano soprattutto di tasse, salute e istruzione. Negli anni sono rimasti fermi più volte – la più eclatante dal 2002 al 2007 – ma la crisi politica in corso è la più grave degli ultimi tempi.
“Spetta a tutti noi – scrivono i leader cristiani – ripercorrere la strada dal crollo dell’esecutivo quasi tre anni fa. È un viaggio che ha danneggiato il nostro servizio sanitario e le nostre scuole. Ha anche alimentato un crescente senso di disperazione nella nostra politica e ha contribuito a ulteriori difficoltà e preoccupazioni vissute dalle persone più vulnerabili nella nostra società”. I leader si dicono consapevoli dei “punti di differenza” che rimangono al tavolo delle trattative ma invitano coloro che ne prendono parte “a continuare a lavorare in modo creativo e coraggioso verso un accordo che può portare stabilità e iniziare a ripristinare un senso di speranza. Per il bene di tutta la comunità, invitiamo tutti i nostri rappresentanti politici a percorre quel miglio in più”.

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