“Il Vangelo di Natale si ode anche quest’anno in un ambiente culturale dove valore più alto viene ritenuto il diritto individuale”. Parte da questa considerazione il messaggio per il Natale 2019 scritto dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nel quale viene proclamato il 2020 “Anno di rinnovamento pastorale e di debita cura per la gioventù”. Scrive Bartolomeo: “L’egocentrismo e l’illusione della autorealizzazione abbassano la coesione sociale, indeboliscono lo spirito altruista e la solidarietà e strumentalizzano le relazioni interpersonali. L’economismo sfrenato e la secolarizzazione rendono profondo il vuoto esistenziale e conducono alla riduzione delle forze creative dell’uomo. La Chiesa non può ignorare queste dinamiche, le cui conseguenze prima di tutto le subiscono i giovani, veicolate dagli affascinanti meccanismi della cultura tecnologica e da ogni sorta di promesse di ‘falsi paradisi’”.
“In questo spirito”, il Patriarcato proclama il 2020 Anno di rinnovamento pastorale e si rivolge in particolare ai giovani. Bartolomeo spiega che questa pastorale rinnovata è chiamata a mettere al centro la persona e propone ai giovani di provare a passare dal “cercare le cose per se stessi” a trovare il “buono”, “l’una sola cosa che è necessaria”. E rivolgendosi ai sacerdoti, Bartolomeo lancia un invito: “Non attendiamo che i giovani e le giovani vengano a noi, ma andiamo noi incontro a loro, non come giudici ma come amici, imitando il ‘buon Pastore’, che ‘offre la vita per le pecore’”.