Da Matera e Plovdiv (Bulgaria), che hanno ricoperto il ruolo di “Capitali europee della cultura” nel 2019, il testimone passerà, il 1° gennaio, alle città di Rijeka-Fiume (Croazia, https://rijeka2020.eu/en/) e Galway (Irlanda, https://galway2020.ie/en/). La città di Matera ha sviluppato in questi 12 mesi un’amplissima serie di eventi culturali e artistici che hanno attirato decine di migliaia di visitatori aggiuntivi rispetto a quelli che già, ogni anno, frequentano la “città dei Sassi”. Del resto gli obiettivi della “Capitale europea della cultura”, che è una iniziativa dell’Ue, sono molteplici: “Mettere in luce la ricchezza e la diversità delle culture in Europa, celebrare le caratteristiche culturali condivise da tutti gli europei, accrescere il senso di appartenenza dei cittadini europei a uno spazio culturale comune, promuovere il contributo della cultura allo sviluppo delle città”.

L’evento offre, anche con il sostegno dell’Unione europea, l’opportunità per riqualificare le città, valorizzare l’immagine della città agli occhi dei suoi abitanti, rilanciare il turismo, rafforzare i legami internazionali delle città prescelte come capitali europee della cultura. Rijeka-Fiume (città croata la cui storia si intreccia anche con quella dell’Italia; foto sopra) ha programmato un evento di lancio per il 1° febbraio 2020 attorno al tema “acqua, lavoro e migrazioni” che si terrà nel porto “nucleo simbolico e storico della città, punto di ancoraggio della sua identità”. L’irlandese Galway (foto sotto) ha invece messo in agenda il 10 febbraio il concerto “Immaginare l’Irlanda” con un cast di voci femminili. A seguire eventi, in entrambe le città, fino alla fine del 2020.

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