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Un video choc di 56 secondi mostra l’uccisione di 11 persone in una località non identificata: sarebbero cristiani e la strage sarebbe avvenuta il giorno di Natale. A diffonderlo è stato un gruppo di estremisti nigeriani, appartenenti al cosiddetto Stato Islamico nella provincia dell’Africa occidentale (Iswap). Il condizionale è d’obbligo: mancano ancora conferme esterne. L’obiettivo – affermano i terroristi – era vendicare l’uccisione di alcuni loro leader in Medio Oriente, tra cui Abu Bakr al-Baghdadi e il suo portavoce, Abul Hasan Al Muhajir.

Le vittime sarebbero state catturate durante le ultime settimane di raid in vari villaggi del nord della Nigeria. Una decina di giorni fa, il gruppo aveva diffuso un video in cui gli ostaggi chiedevano aiuto alle autorità nigeriane e all’Associazione cristiana della Nigeria. I terroristi avevano cercato di aprire dei negoziati con il governo – affermano fonti locali – ma il tentativo sarebbe fallito per il rifiuto delle autorità a trattare.

La Nigeria sembra inerme davanti al terrorismo islamico. Secondo le agenzie umanitarie, sono almeno 30mila i civili rimasti uccisi e 30 milioni gli sfollati dall’inizio dell’offensiva jihadista nel 2009. Sebbene il gruppo estremista islamico Boko Haram stia rivendicando gran parte degli attentati, il movimento si è diviso in due fazioni nell’agosto del 2016 in seguito alle operazioni dell’esercito nigeriano.

Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, musulmano, ha esortato la popolazione a non farsi dividere tra musulmani e cristiani da “assassini di massa, senza coscienza, senza Dio che macchiano il nome dell’Islam con le loro atrocità”.

Sulla vicenda Francesca Sabatinelli ha intervistato l’arcivescovo nigeriano di Abuja monsignor Ignatius Ayau Kaigama che parla di notizie ancora da precisare e confermare. L’obiettivo del gruppo, dice, è comunque chiaro: fomentare una guerra tra cristiani e musulmani nel Paese.

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