A nome dei vescovi e dei cattolici di Francia, il segretario generale della Cef assicura preghiere e solidarietà. “La nostra preghiera si unisce alle famiglie colpite da questi drammi, nel silenzio della fraternità universale che chiama il nostro senso di solidarietà con tutti coloro che soffrono”. È la prima volta che un bambino così piccolo viene scoperto in queste circostanze. Esistono purtroppo casi precedenti: negli ultimi anni, diversi migranti clandestini, in maggioranza adolescenti africani, sono stati trovati morti per il freddo nei carrelli di atterraggio degli aerei o in stiva. Le temperature possono infatti scendere a -50 °C tra 9.000 e 10.000 metri, altitudine alla quale volano gli aerei di linea, e gli alloggiamenti del carrello di atterraggio non sono né riscaldati né pressurizzati. L’ultimo caso in Francia risale all’aprile 2013. Il cadavere di un ragazzo, probabilmente minore, era stato trovato sempre a Roissy nel carrello di atterraggio di un aereo proveniente dal Camerun.
Anche la Comunità di Sant’Egidio Francia si unisce al dolore. “La morte di un bambino nel carrello di un aereo non può lasciarci indifferenti”, si legge in un comunicato. La Francia è uno dei Paesi europei che ha aderito con l’Italia, il Belgio e Andorra, all’iniziativa dei corridoi umanitari. In questo Paese si sono potuti realizzare grazie alla collaborazione tra la Fédération protestante de France e Entraide protestante, la Conferenza episcopale francese e la Caritas in accordo anche qui con i ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri. Dalla data del loro inizio nel luglio 2017 ad oggi, i corridoi hanno consentito a 287 persone di raggiungere la Francia in tutta sicurezza.